L’inflazione cresce ancora, in Italia. Già quella ufficiale riporta un incremento dell’11,9%, ovviamente più bassa di quella reale. Ma anche a livello ufficiale si ammette che la crescita dei prezzi del carrello della spesa sfiora ormai il 13%. Però il nuovo governo ha ben chiare le priorità dell’Italia: imporre ulteriori sacrifici alle famiglie italiane per destinare i soldi pubblici all’Ucraina. Così il presidente del consiglio non si occupa della creazione di nuovo lavoro in Italia, non si preoccupa delle famiglie italiane che, con retribuzioni e pensioni bloccate, non riescono a far fronte all’aumento dei prezzi.
Tutti problemi insignificanti. La grande statista ha troppo da fare. È impegnata a promettere sostegni di ogni tipo a Zelensky, per far contento il petomane di Washington. Dunque i soldi dei contribuenti italiani serviranno per pagare le armi, per pagare gli stipendi agli ucraini, per provvedere alla ricostruzione. Non quella di Amatrice, dell’Aquila, degli altri paesi italiani distrutti dai terremoti, dalle alluvioni, dalle frane. No, i soldi italiani servono per ricostruire un Paese straniero. Per le famiglie italiane i soldi non ci sono. E se gli stipendi e le pensioni non bastano per fare la spesa, le famiglie si arrangino. Consumino di meno, mangino di meno, si vestano di meno.
L’importante è che i soldi delle tasse arrivino a Roma per essere destinati a Kiev.
Bisogna essere i primi della classe nel servilismo verso gli statunitensi. Dunque bisognerà sacrificare il Made in Italy per favorire il successo delle aziende nordamericane. In cambio l’amministrazione di Washington non protesterà troppo quando nel governo le donne si faranno chiamare ministro e non ministra. Indubbiamente si tratta di grandi conquiste e per ottenere questi risultati fondamentali si può ben accettare che milioni di italiani vivano al di sotto della soglia di povertà.
Un po’ di sacrifici per garantire al presidente del consiglio la partecipazione ai vertici del G7 e del G20. Un po’ di sacrifici per assicurare al presidente del consiglio la possibilità di genuflettersi di fronte a Biden, ma in presenza non solo metaforicamente.
Di fronte ad una grande carriera mica si può pretendere che il governo si occupi di retribuzioni e salari. In futuro si arriverà ad una riduzione del cuneo fiscale. E, con minor gettito fiscale si ridurranno le prestazioni sociali. Ma in Italia, non in Ucraina.