Tra i lavori che l’intelligenza artificiale renderà obsoleti c’è anche quello del medium. Sì, proprio quelle persone che, tra l’altro, promettono di mettere in contatto i vivi con i defunti. Ora provvederà l’intelligenza artificiale che garantirà a parenti ed amici non solo un tramite per parlare con i morti ma creerà l’immagine stessa del defunto, la voce e – attraverso ChatGpt o sistemi analoghi – anche la possibilità di dialogare.
Con una piccola, ma sostanziale, differenza rispetto al medium. Chi si fidava, era convinto di poter davvero confrontarsi con i propri morti. O, addirittura, con i personaggi della Storia. Qualcuno aveva addirittura sostenuto di aver ricevuto, nel corso di una seduta spiritica, le indicazioni per trovare il luogo del sequestro di Aldo Moro. E per premio era diventato presidente del consiglio.
Mentre ora anche i parenti dei defunti saranno consapevoli di non parlare con i propri cari bensì con un computer che utilizzerà le registrazioni fatte in vita dal defunto per articolare delle risposte determinate dell’algoritmo. E accompagnate da un avatar creato sull’immagine dello scomparso.
Dunque tutto onestamente falso. Felici di autoingannarsi senza neppure più l’illusione che il medium potesse davvero mettere in contatto con l’aldilà.
Però, considerando la inarrestabile flessione del quoziente intellettivo di buona parte dell’umanità, non è da escludere che ci si riesca anche a convincere che la persona ricostruita dell’intelligenza artificiale sia davvero in collegamento diretto dall’oltretomba. L’unico problema sarà quello dell’attendibilità dei numeri forniti dall’avatar affinché i propri cari possano giocarli al Lotto..