Lo show è show. Mica si può organizzare una passerella mediatica informandosi, prima, sulle agende dei personaggi da invitare. Così all’iniziativa/spettacolo di lady Garbatella per (non) affrontare il problema dei migranti è mancato Abdoulaye Bathily, ossia il rappresentante dell’Onu impegnato con il Comitato di riconciliazione della Libia. Perché, da tempo, era stato organizzato un incontro a Brazzaville con il patrocinio dell’Unione Africana.
Pazienza, in fondo cosa ce ne frega della Libia se si parla di migranti? Mandiamo già soldi in Tunisia, ci penseranno loro, no? No, pare di no. Nella migliore delle ipotesi Tunisi si limiterà a frenare le partenze da Sfax, spedendo i clandestini proprio verso la Libia. Verso Tripoli, ossia verso un governo locale che l’Italia sostiene, per ordine degli USA. Peccato che Tripoli sopravviva esclusivamente grazie al sostegno turco ed Erdogan ne approfitta per rimarcare il suo ruolo fondamentale nel Mediterraneo. Chissà se Tajani se n’è accorto.
Tripoli, tra l’altro, ha avviato politiche repressive nei confronti delle donne. Meloni zitta per non imbarazzare Biden. Schlein zitta perché l’armocromista non l’ha informata. E poi, comunque, anche Elly mica può dissociarsi dal padrone statunitense.
C’è però il problema di Haftar, in Cirenaica. Sostenuto da Egitto (e va quasi bene, adesso) ma anche da Putin (e va malissimo). Che si fa? Si paga Haftar affinché versi una quota consistente alla Wagner per bloccare i migranti?
Meglio, allora, dedicarsi alle inutili passerelle. Ed organizzare, magari, un bel viaggio turistico in Namibia: fa fine e non impegna. O forse no. Era l’Africa tedesca. Prima di Hitler, certo. Ma, considerando le gaffes a raffica del circolo della Garbatella, meglio andare altrove a portare le briciole del “piano Mattei”.