Lei, dopo aver inviato le truppe contro i ragazzi che si baciavano senza mascherina, ha alzato bandiera bianca di fronte all’invasione quotidiana di clandestini. Lui, dopo aver provocato danni colossali all’Italia intera, continua a presentarsi in tv per ordinare di avere fiducia in un comitato scientifico impegnato a contraddirsi senza sosta ed a cambiare idea con la stessa velocità con cui cambia le mutande. L’altro viene spennacchiato da Libia e Tunisia dopo aver annunciato urbi et orbi di aver raggiunto un accordo con i due Paesi per il blocco dei clandestini.

In un Paese normale, almeno decente, il Trio Meraviglia si sarebbe dimesso per gli evidenti fallimenti. Ma siamo in Italia ed i tre non si schiodano dalle rispettive poltrone. D’altronde la coerenza non è richiesta ad un governo ammucchiata il cui capo, Sua Divinità Mario Draghi, prima insulta Erdogan e poi va a Canossa a supplicare aiuti per lo scenario libico. (Giggino può evitare di cercare Canossa sull’atlante, non è previsto un viaggio reale del presidente del consiglio).
E va bene che il governo è atlantista, però è curioso che la presenza della Russia in Cirenaica sia considerata da Sua Divinità una indebita ingerenza mentre la presenza turca in Tripolitania sia un contributo alla pace. Non è chiaro come possa essere definita la presenza francese in Cirenaica, a fianco degli stessi russi che hanno cacciato i francesi dalla Repubblica Centrafricana. Uno scenario globale estremamente complicato, ma l’Italia si affida a Giggino e Di Stefano. Tanto per complicarsi la vita.
Non che vada meglio sul fronte dell’Est. Il padrone americano vuole che l’Europa impedisca alla Cina di diventare la prima potenza economica mondiale. Però Biden non può inimicarsi le multinazionali statunitensi che con Pechino fanno affari. Dunque si farà un po’ di scena sui diritti umani ma senza mettere a repentaglio gli accordi commerciali. Ma questo vale solo per gli americani. I servi, invece, dovranno rivedere anche le intese economiche. E in prima fila, ovviamente, c’è l’Italia.

Sua Divinità ha già dichiarato guerra ai tiranni ed agli autocrati. Chiaro il riferimento a Putin e Xi Jinping, ma nella lista c’era anche Erdogan che ora, miracolosamente, sparirà dall’elenco. Perché come autocrate cattivo ha lasciato partire dalle coste libiche un esercito di clandestini, magari come partner affidabile li bloccherà.
Niente da fare, invece, per i rapporti con Mosca. Che interessavano agli imprenditori del Nord che votavano per la Lega. L’atlantista Draghi se ne frega ed il neo atlantista Salvini pure. Pronto a stupirsi per il crollo nei sondaggi.