..E poi qualcuno osa dire che l’Italia non sa esportare. Un anno fa una grande risorsa, sbarcata a Lampedusa, era stata esportata a Nizza per compiere un attentato con tre morti. Ora è la volta di un algerino che, a Cannes, ha accoltellato un poliziotto (che si è salvato poiché indossava il giubbotto antiproiettile), prima di essere neutralizzato dai colleghi dell’agente. Ed anche l’algerino era sbarcato, illegalmente, in Italia. Non a Lampedusa ma a Cagliari.
Paradossale la vicenda del nuovo attentatore. Perché aveva ricevuto il “foglio di via” ma, come tutti, se n’era totalmente fregato. Libero di spostarsi senza problemi, si era trasferito a Napoli dove aveva pure ottenuto il permesso di soggiorno e la possibilità di viaggiare liberamente in tutta Europa. Non è chiaro a cosa servano, in Italia, i fogli di via, le espulsioni, gli ordini di rimpatrio se poi non solo vengono ignorati ma si concede pure il permesso di soggiorno a chi non li rispetta. Leggi à la carte, evidentemente.
L’ultimo passaggio è stato quello da Napoli alla Costa Azzurra. Beh, certo, il fascino del Midi, dei vini francesi, delle turiste semisvestite sulle spiagge più chic, della bouillabaisse. Altro che i bassi napoletani e la pizza Margherita con birretta. Bisogna capirle, le grandi risorse. Bisogna capire che l’algerino si era stufato di pagare la pensione ai fannulloni italiani che non fanno rispettare le leggi. Così mentre l’attentatore precedente aveva scelto Nizza, il nuovo terrorista ha preferito il panorama della vicina Cannes. Il prossimo, sbarcato in Sicilia o Calabria punterà forse su Antibes, ed altri su St.Tropez dopo il loro arrivo in Sardegna o Puglia. No, Mentone no, troppo dozzinale.
Ma qualcuno ha il cattivo gusto di lamentarsi per la scarsa collaborazione dell’Europa. Fingendo di ignorare che l’Italia regala documenti per favorire il passaggio dei clandestini, opportunamente regolarizzati, verso gli altri Paesi del Vecchio Continente. I furbetti del permesso di soggiorno sono gli italiani, non i migranti.
Così si spiega perché l’Unione europea, Ursula von der Leyen in testa, sia intervenuta a sostegno della Polonia che, quest’anno, ha subito l’invasione di 23mila migranti mentre nessuno fiata a favore dell’Italia dove gli invasori sono più di 52mila nello stesso arco di tempo. E dove i clandestini vengono trasportati direttamente da navi Ong di altri Paesi europei che si guardano bene dallo spalancare i propri porti.