L’eroica opinione pubblica italiana, con il sostegno dei coraggiosissimi media, ha costretto il regime egiziano a rimettere in libertà Zaki. Titoli trionfalistici in tv e sui giornali, fuochi d’artificio sui social. Oddio, non è proprio chiarissimo quali rischi mortali abbiano corso i media italiani ed i manifestanti italiani a favore del giovane egiziano, ma nel momento di festa non si va tanto per il sottile. Soprattutto in Italia, il Paese che ha il primato mondiale del salto sul carro del vincitore e delle bandiere cambiate il giorno dopo la vittoria.
Però gli eroici difensori della verità e del diritto continuano a restare muti di fronte alla vergognosa carcerazione di Assange. Detenuto in Gran Bretagna in attesa di essere estradato negli Usa. Colpevole di aver rivelato le porcate internazionali di Washington. Per lui nessuna mobilitazione, il parlamento italiano ha squallidamente rifiutato di riconoscere lo status di prigioniero politico. Per lui non vale il principio della libertà di stampa.
Troppo facile, per gli eroici italiani, manifestare contro l’Egitto. Ma quando si tratta di protestare contro Londra e Washington, allora tutti hanno un impegno improrogabile. Devono fare shopping, portare il pupo in piscina, telefonare alla Fuffi e parlare con il Dodo, studiare per il prossimo esame, preparare gli sci per il fine settimana a Cortina.
Tutti atlantisti in servizio permanente effettivo. Ad Atreju va in onda la consegna della medaglietta ricordo ai famigliari di Chico Forti, detenuto negli Usa, ma chi consegna la medaglietta ha preferito astenersi in parlamento sulla vicenda Assange. Vuoi mica mettere a rischio il sostegno di Washington per una eventuale presidenza del consiglio?
Ancor peggio la sinistra che, insieme a Lega e Forza Italia, ha votato contro Assange per dimostrare il proprio servilismo nei confronti di Londra e Washington. Meglio prendersela con l’Egitto che, tutt’al più, cancellerà qualche commessa e favorirà la partenza di un po’ di clandestini. Tanto le conseguenze le pagheranno i lavoratori italiani, mica i partiti atlantisti.
“Forti con i deboli e deboli con i forti”. Si potrebbe incidere la scritta sulla facciata del parlamento.