Non ho mai nutrito grande simpatia per Karl Popper. Colpa mia, certo, che di filosofia della scienza non capisco un’acca. E che mi sono lasciato condizionare (in negativo, ovviamente) dalla sbornia popperiana di inizio anni ’90. Quando, nell’entusiasmo della fine della storia (ricordate il sublime idiota, novello dottor Panglosse, Fukuyama?) tutti divennero all’improvviso liberali. Fino al giorno prima erano leninisti, maoisti, veterostalinisti… in numero minore fascisti, vetero o neo, nazionalisti e quant’altro…. insomma, ancora negli anni ’80, in Italia, per trovare un liberale, dovevi andare a cercarlo nell’oasi protetta di Mondovì… ove si aggiravano strani animali come Costa e Zanone a Torino…
Poi, di colpo, Todos Caballeros! Tutti liberali, al suono del sax dell’ineffabile Bill Clinton. Che ci stava guidando a vivere nel migliore dei mondi possibile…. andate a raccontarlo agli abitanti di Belgrado…
E chiaramente, tutti questi novelli liberali, giuravano sull’opera (mai letta) di Karl Popper. Unico pensatore ad avere diritto di cittadinanza e autorità universale… a mare tutti gli altri, anzi al rogo. Anche il buon Benedetto Croce, che pure liberale era… ma hegeliano… e poi troppo arduo da comprendere.
E, invece, Popper con quella sua trovata della Società Aperta che si deve difendere dai suoi nemici, calzava a pennello. E andava bene per giustificare qualsiasi nefandezza, qualsiasi soperchieria che l’Occidente, Società Aperta per antonomasia, perpetrava, e sempre più avrebbe negli anni perpetrato, nei confronti degli altri. Tutti gli altri, che, per una ragione o per l’aitra, non si adeguavano a quel letto di Procuste che è il modello “liberal democratico”. Insomma, i nemici. Le canaglie….
Comunque, non è neppure giusto buttare sul povero Popper tutte le colpe. Anche perché, se come pensatore politico è assai discutibile – alla fin fine alquanto banale – come filosofo della scienza dicono (quelli che se ne intendono) che avrebbe scritto cose notevoli. E ne è la riprova la sua opera maggiore. “Verità e falsificazione”.

Dove puntualizza cosa sia il “metodo scientifico”.
Ora, lungi da me addentrarmi nei meandri del dibattito tra i filosofi della scienza. Come dicevo, non è roba per me… e, poi, nemmeno mi ha mai davvero interessato. Sono un vecchio dinosauro classicista, e alla fine continuo a pensare che la filosofia siano Platone e Aristotele. Tutto quello che è venuto dopo non è che commento…
Però c’è una frase di Popper che mi ha colpito. E che spesso mi torna in mente. Soprattutto in questi tempi di tirannide scientifica, fede nella scienza, Comitati tecnici scientifici, e altre, consimili, carabattole.
Suona, più o meno così (e mi scuso se la citazione, come sempre, è imprecisa):
La fede ha a che fare con la religione. La scienza è sempre… dubbio.
In fondo, nulla di veramente nuovo. Visto che già Cartesio, nel suo Discorso sul Metodo, lascia chiaramente intendere che, per pensare, è sempre necessario… dubitare. Ovvero mettere tutto in discussione. Analizzare ogni cosa ci venga proposta senza pregiudizi. Ovvero senza un giudizio a priori che sa sempre di… dogma. Di qualcosa che non ha a che fare con la ragione, ma con la fede.
Dove voglio andare a parare? Beh, mi sembra ovvio. Il paradosso, grottesco e tragico insieme, della nostra epoca, stava proprio in questa, proclamata, fede acritica nella Scienza e nei suoi dettati. Come si è dimostrato nelle assurdità della lunga stagione del Covid. Per altro non ancora conclusa. Non per tutti almeno, visto i tanti che ancora girano con la mascherina, anche in auto da soli. E quelli che accorrono a farsi la quarta dose di vaccino… e quelli…. ma lasciamo stare. Non ha senso parlarne. E soprattutto discutere con costoro. Sono semplicemente degli idolatri. Che danzano intorno a idoli di cui capiscono poco o nulla. Mentre astuti “sacerdoti” o stregoni di tale culto, sfruttano la loro obbedienza. Cieca, pronta, assoluta…. i trinariciuti di Guareschi erano nulla al confronto.

So già che qualcuno inizierà ad arrabbiarsi. Ad accampare scuse. E magari volgari polemiche. Ma mi dispiace… questo fideismo cieco nella, cosiddetta, Scienza, ha fatto più male alla nostra società, e più vittime dei processi alle streghe di Salem…
Qualcosa che non si può e non si deve dimenticare… per evitare che perduri. E si ripeta.
Insomma, se proprio volete un appoggio autorevole… lo dice Popper.
E adesso non venite a sostenere che anche Popper era un vecchio rin…. E che sono meglio Speranza e Burioni.