Il 2023 inizia con cattive notizie per i sostenitori dell’auto elettrica. Perché lo Zimbabwe (e poi la scuola italiana penalizza la geografia..) ha deciso di non vendere più il litio. Minerale fondamentale per le batterie delle auto, per i telefoni cellulari e per i computer. Secondo Agcnews il governo del Paese africano ha preso la decisione poiché ritiene di perdere poco meno di 2 miliardi di euro all’anno esportandolo come minerale invece che come prodotto finito.
Dunque occorrerà attendere che lo Zimbabwe si doti di un’industria adeguata e non saranno tempi brevissimi. Ma con una certezza: a controllare le nuove iniziative nel settore saranno i cinesi che sono presenti da tempo nel Paese africano. Ciò significa che il litio dello Zimbabwe sarà destinato prioritariamente al mercato cinese. E non è un problema da poco, considerando che il governo valuta la produzione di litio del Paese pari ad un quinto della richiesta mondiale.
Facile immaginare le conseguenze di un controllo da parte di Pechino di una risorsa strategica di questo livello. Basti ricordare che, negli ultimi due anni, il prezzo del litio è cresciuto del 1.100%. Pur in presenza di un rallentamento dell’economia mondiale. Una eventuale ripresa dei commerci internazionali farebbe impennare la domanda e, di conseguenza, anche i prezzi della materia prima e, a cascata, quelli delle componenti indispensabili per la vita quotidiana. Soprattutto in previsione della fine dei motori termici per le auto, sostituiti da quelli elettrici.