Quando Trump afferma che il contagio pandemico è stato scatenato dalla Cina per mettere in ginocchio l’Occidente sarebbe il caso di non fare spallucce e considerare la sua opinione come l’ennesima boutade, lanciata per tentare di scongiurare la sua probabile sconfitta alle prossime elezioni presidenziali USA.
Se si osservano gli andamenti macroeconomici mondiali, si può notare come l’unica economia che abbia retto e, anzi, sia cresciuta nel corso di questo tremendo 2020 sia proprio quella cinese. In parte alcuni vantaggi li ha ottenuti anche il mercato azionario tecnologico statunitense, ma occorre ricordare che il NASDAQ ha strettissimi addentellati proprio con le industrie ad alta tecnologia dell’area estremorientale.
Quando l’Europa uscirà, perché prima o poi ne uscirà, da questo periodo pandemico, lo farà con le ossa rotte.
Da un punto di vista economico: perché la crisi economica che già stiamo vivendo si prolungherà per anni, aggravata dall’enorme quantità di debiti che gli stati saranno costretti a ripianare.
Da un punto di vista politico, in quanto l’UE, a tutt’oggi, è incapace di offrire prospettive che vadano al di là dei provvedimenti sanitari. Provvedimenti che, per altro, si sono dimostrati contraddittori e inefficaci. Le infinite liti tra uno stato e l’altro, che impediscono la progettazione di una strategia comune, continueranno a tenere bloccato ogni tentativo di fagocitarci operato da chi, proprio come la Cina, questi problemi non ha, per via del fatto che in quel paese un miliardo e mezzo di persone sono governate da un regime autoritario a partito unico che decide su tutto, economia compresa.
Ma ne usciremo male anche da un punto di vista sociale. I vecchi non ci saranno più, mentre i giovani si saranno assuefatti a vivere nella paura e a sopportare che una classe politica incapace decida per i loro destini senza più chiedere il loro parere attraverso l’unico strumento democratico ancora in uso, vale a dire le elezioni.
Occorrerebbe che si facesse avanti un leader che sapesse dare uno scrollone a questa apatica e moribonda società. Ma neppure la Merkel potrà esserlo, dal momento che tra pochi mesi si ritirerà dall’agone politico, e senza di lei anche Macron mancherà dell’appoggio – qualcuno direbbe complicità – che ha fatto sì che le politiche comunitarie siano esclusivamente a vantaggio dei loro rispettivi paesi e non di tutti i 27 stati che la compongono.
Tutto ciò farà sì che la Cina cercherà, dopo averla fortemente indebolita con il virus, di fare un sol boccone di tutto ciò che l’Europa ha creato nel corso degli ultimi secoli. Già si sono comprati le squadre di calcio prima della crisi, e altre acquisizioni verranno. Si sono già comprati l’Africa pezzo per pezzo, e stanno facendo la stessa cosa qui da noi. E se nel Continente nero lo potevano fare perché tutto era al prezzo delle patate, qui, dopo la crisi del Coronavirus, i prezzi saranno così bassi e la gente che ha qualcosa così disperata, che le acquisizioni si susseguiranno con un effetto domino devastante.
“Occorrerebbe – ha detto recentemente Gennaro Malgieri – un’autorità spirituale riconosciuta ed accettata per indirizzare gli europei verso il riconoscimento di un possibile destino. Ma guardandoci intorno non scorgiamo nulla che assomigli ad una figura del genere. Ci vorrebbe un Karol Wojtyla per lanciare una grande offensiva spirituale quale fondamento della possibile ricostruzione dell’Europa”.
Ma Oltretevere c’è un personaggio ben differente…
L’offensiva cinese contro l’Europa passa dalla paura del covid
