L’offensiva contro Lombardia e Piemonte è iniziata. Mediatica e giudiziaria, come sempre. Perché, quando partono gli ordini dell’attacco, media e magistratura viaggiano sottobraccio. Indubbiamente ci sono stati errori nella gestione del virus.
Ma nessuno fiata sulle prime misure della Toscana, quando il genio al governo regionale assicurava che sarebbe bastato l’antifascismo per fermare il Covid. O sul compagno sindaco di Milano che invitava a dedicarsi agli aperitivi insieme a Zingaretti.
Però sparare su Lombardia e Piemonte è più facile. Innanzitutto perché la politica sanitaria piemontese è stata copiata da quella lombarda. Dunque si procede di conserva. Una politica sanitaria condizionata dallo strapotere ciellino in Lombardia, attraverso il braccio armato della Compagnia delle Opere. Il centrodestra si è sempre rassegnato ad appoggiare pedissequamente le iniziative e le nomine dei ciellini. I risultati sono stati quasi sempre imbarazzanti. Anzi, a livello nazionale i ciellini hanno spesso rifilato sonori schiaffoni proprio a coloro che li sostenevano perché privi di una classe dirigente e dei corpi intermedi. È sufficiente ripercorrere le vicende del meeting di Rimini.
Così i ciellini si spartivano la ricchissima sanità lombarda mentre a Torino flirtavano con il Pd. Furbi loro, idioti quelli che accettavano la situazione. E adesso che la gestione della sanità evidenzia non poche pecche (ma, rispetto a molte altre Regioni, rimane comunque una eccellenza), le palate di fango (e le inchieste) colpiscono anche i vertici regionali. Anche perché la comunicazione del centrodestra nelle due Regioni è fallimentare, inesistente. Si parte con il massacro mediatico per aprire la strada alla magistratura. Che, ovviamente, si guarderà bene dall’indagare sui colpevoli dei tagli alla sanità pubblica negli scorsi anni.
Poi toccherà a Zaia. Che si è dimostrato il miglior governatore tra tutti quelli impegnati con l’emergenza. Ma qualcosa si riuscirà ad inventare anche contro il Veneto. Poi, tra 10 o 20 anni si scoprirà che si trattava di accuse false ma, nel frattempo, si sarà magari riusciti a commissariare pure il Veneto. O, comunque a danneggiare il Veneto che ha reagito meglio delle altre Regioni per il semplice fatto di non essersi rassegnato ai ciellini. Anche Zaia ha tagliato gli ospedali, certo. Ha sbagliato ma è riuscito ad affrontare l’emergenza, riducendo i danni. Non basterà a salvarlo dall’offensiva di media e magistratura.