Il dibattito pubblico internazionale è costellato da discussioni riguardanti il carico del lavoro nella quotidianità delle persone, con la comprensibile richiesta di un modo per alleggerire i lavoratori. “Lavorare meno, lavorare meglio, lavorare tutti” sembra essere ormai uno slogan che trova larghi consensi.
Una tesi alla base di tutto, la settimana lavorativa da 4 giorni aumenterebbe il tasso di produttività e soprattutto il benessere dei lavoratori. A tal proposito, a gennaio scorso in Gran Bretagna, è partita la campagna ufficiale dei “4 Day Week”. Si è cercato di coinvolgere più aziende possibili, in un progetto pilota della durata di 6 mesi. Un’iniziativa che avrebbe anche coinvolto le università di Oxford e Cambridge, che avrebbe aiutato a fornire i livelli di soddisfazione e benessere dei lavoratori.
Il punto cruciale è capire se realmente vi è un aumento della produttività, a fronte di un giorno in meno di lavoro nell’arco di una settimana retribuita normalmente.
Un progetto ambizioso dunque, un test che coinvolgerà più di 3mila lavoratori appartenenti a circa 60 compagnie sparse per tutta la Gran Bretagna e delle tipologie più varie: dai pub ai negozi di fish and chips, passando per la Royal Society of Biology o la filiale britannica della Canon. Grazie a questo studio, ci sarà un numero piuttosto grande di dipendenti che avrà il privilegio di lavorare meno rispetto ai propri colleghi, e che creerà le basi per un buon campione di ricerca.
Il progetto inizierà a giugno e potrebbe creare una vera e propria rivoluzione futura per i lavoratori. Pare che confermare i precedenti studi relativi ai benefici per lavoratori e aziende, potrebbe portare persino a un ripensamento della scansione temporale settimanale del cittadino medio britannico.