Un pasto a 2 euro e 50 centesimi? Una vergognosa provocazione della Regione Piemonte che ha osato aumentare il prezzo del pasto nella mensa universitaria. Scandaloso! Ed inevitabile la sacrosanta protesta seguita dall’immancabile corteo non autorizzato. Oddio, non proprio un grande corteo. Insomma, 4 gatti che però, scortati da un numero ben maggiore di poliziotti, hanno creato un po’ di disagi al traffico torinese.
D’altronde la scarsa adesione alla protesta era inevitabile. Il corteo ha raggiunto l’Edisu (l’ente per il diritto allo studio) poco prima di pranzo. Ossia quando i poveri universitari presenti a Torino sono soliti prendere d’assalto non i palazzi del potere ma i bar più modaioli per il ben più importante rito dell’aperitivo. Affollando locali dove l’immancabile spritz costa dai 5 euro in su, con tanto ghiaccio, un po’ di vino scadente ed una spruzzata di Aperol, Campari, Cynar o altre varianti sempre in dosi omeopatiche.
Gli stessi studenti che, qualche ora più tardi, diventano protagonisti delle serate e delle notti nei luoghi della movida, dove il medesimo spritz sale a 9 euro, ed anche più se è accompagnato da quattro patatine che sanno di vecchio.
Però la protesta per i rincari dei bar, dei ristoranti, delle pizzerie non si vede. L’unica protesta riguarda il folle prezzo di 2,50 euro per un pasto intero nella mensa universitaria. Perché, ovviamente, bisogna risparmiare prima di andare a scialacquare il denaro di famiglia nei locali di tendenza. Ed il risparmio in mensa deve essere ottenuto a spese delle famiglie piemontesi, comprese quelle che lo spritz non se lo possono permettere.
Perché le famiglie devono fare sacrifici per sostenere la guerra di Biden e Zelensky, ed ora anche per garantire il diritto allo sballo degli universitari. In fondo sono loro, gli universitari, che fanno girare l’economia dei locali notturni cittadini. Dunque la Regione potrebbe chiedere un contributo di solidarietà ai locali nelle aree della movida. Sono loro a guadagnarci, dunque possono sostenere le spese per riportare il prezzo di un pasto a 1 euro e 80 centesimi. E con i 70 centesimi risparmiati – che diventano 1 euro e 40 per due pasti quotidiani – gli universitari in lotta potranno pagare un cubetto di ghiaccio in più nelle loro nottate torinesi.
1 commento
se trovano caro il pasto a € 2,50 possono farsi un ottimo panino spendendo meno