Il caso di Alba, bambina affetta da sindrome di Down, adottata da un single gay napoletano che si chiama Luca Trapanese, dopo che sette famiglie avevano rifiutato di adottarla, ha avuto il potere di scuotere le nostre coscienze sul problema delle adozioni di un bambino con “bisogni speciali”.
Luca Trapanese, intervistato da ElecToMag, ci dimostra di essere un “papà speciale” perché da sempre attivo nel sociale.
Con impegno ha fondato a Napoli “A ruota libera”, un’associazione che si occupa di ragazzi di diverse abilità e Down, “La casa di Matteo” comunità per disabili gravi o in stato terminale che il tribunale dei minori non riesce a collocare , e “Il borgo sociale”, a Marzano Appio nella frazione Ameglio, per aiutare i disabili adulti a inserirsi nel mondo del lavoro e nella vita autonoma.
Luca ci racconta di come un figlio disabile per lui sia stata una scelta consapevole, fortemente voluta per la sua vocazione e per l’esperienza positiva maturata nelle sue associazioni, sottolinea che avrebbe accettato di adottare anche un bambino difficile vittima di violenze o con disabilità più gravi di sua figlia Alba.
Con estrema competenza ci spiega che non bisogna giudicare le potenziali famiglie adottive che dicono no all’adozione di un “bambino disabile” perché spesso dietro questa scelta, si cela un percorso doloroso.
Sovente chi decide di adottare è reduce da un lungo iter burocratico, sono coppie che desideravano un figlio biologico e che non si sentono pronte a misurarsi con un’esperienza ancora più impegnativa di quanto già non lo sia un’adozione.
La colpa va ricercata anche nelle carenze dello Stato, che non da’ sostegno alle famiglie che scelgono di prendere con se’ un bambino con bisogni speciali.
È necessaria un’educazione alla disabilità, proprio per questo l’associazione Onlus di cui è presidente, “A ruota libera”, è supportata da esperti e volontari che, attraverso il loro contributo, individuano gli interessi e le predisposizioni di persone disabili in una serie di attività di laboratorio che spaziano dalla danza all’artigianato, dal teatro alla scrittura creativa, dalla musica all’inglese.
Luca ci confida un altro progetto ambizioso che si chiamerà “Dopo di noi” che affronterà la grave problematica dei ragazzi disabili a fine vita dei loro genitori.
L’obiettivo di Luca Trapanese in ogni iniziativa è quello di abituare un disabile gradualmente alla propria autonomia in un contesto che possa trasmettere cura e attenzione, ne è un esempio “Il borgo sociale”, a Marzano Appio, tre residenze dove i ragazzi vengono inseriti in realtà lavorative come fattorie, caffè, bed & breakfast attraverso un autofinanziamento che incrementa il contributo del 5 per mille e delle loro pensioni.
Luca infine ci rende partecipi della sua gioia per l’imminente uscita del suo libro scritto a quattro mani con Luca Mercadante edito da Einaudi, che si intitola “Nata per te” dove narra della sua esperienza dall’affido a poche settimane dalla nascita di Alba fino alla sua adozione definitiva al compimento dell’anno di età. Il libro ha l’obiettivo di abbattere le barriere della disabilità e racchiude con sensibilità l’eventuale punto di vista di chi decide di partorire e abbandonare in ospedale un figlio affetto da malformazioni o malattie genetiche.
“Alba in questo libro conosce anche la sua mamma. Le dirò sempre che sua madre l’ha lasciata in ospedale perché l’amava tantissimo, si è resa conto che non poteva pensare al suo bene. L’ha lasciata in ospedale perché sapeva che sarei andato io a prenderla”.
La disabilità spesso ci spaventa, ma è importante non vedere solo la disabilità in un bambino, ma le molteplici potenzialità di un adulto inserito all’interno della nostra società, è questo il messaggio di questa adozione “speciale”.