Selvaggia contro Concita. Non è proprio uno scontro tra Titani, ma bisogna sapersi accontentare. E bisogna addirittura concordare con la Lucarelli che massacra, mediaticamente, la De Gregorio. Succede, dunque, che nella trasmissione In Onda sulla 7 di braccino Cairo arrivi Giggino a discutere di Green Pass. Ad intervistarlo appunto la compagna Concita e David Parenzo. No, solo Concita – spiega Lucarelli – perché l’ex direttrice de l’Unità in pratica non lo lascia parlare. Oddio, non è una grande perdita. Forse De Gregorio merita pure un applauso. Ma è il metodo che fa sussultare Selvaggia. Est modus in rebus.
Concita dimostra di non capire molto del Green Pass – più o meno quello che aveva capito affossando il quotidiano comunista – ma attacca lo stesso il povero Di Maio. E, soprattutto, zittisce Parenzo quando tenta di intervenire senza darle preventivamente ragione. E Lucarelli si indigna. Cosa sarebbe successo – si chiede – a parti invertite, con un conduttore maschio che zittisce in malo modo una collega? Le femministe, Selvaggia compresa, sarebbero scese in piazza, avrebbero assaltato La 7.
Ovviamente solo nel caso in cui la conduttrice fosse stata femminista e di sinistra, come cantava Dalla. Una di destra potrebbe essere anche insultata senza suscitare proteste. Ma qui è tutta una questione interna alla gauche caviar. Parenzo e Concita fanno parte del medesimo sistema, come pure Lucarelli. Però è interessante che qualcuno, persino tra i radical chic più scontati, cominci a rendersi conto che il politicamente corretto è una boiata pazzesca.
C’è chi si è accorto che l’impossibilità di prendere in giro chicchessia – per non offendere le sensibilità di chi ha qualsivoglia disabilità, di chi è depresso, di chi è magro o grasso, alto o basso, genovese o siciliano, veterinario o battilastra, baciapile o puttaniere – ha distrutto la comicità, ha ucciso le barzellette. Mentre sui social una signora, con tanto di foto da donna normale, viene massacrata per aver postato una vignetta di autoironia sul modo di guidare femminile. Una gara a chi è più stupido e più indignato, tra donne e maschi che difendono le donne: nessuna battuta è permessa. Solo sui difetti dei maschi.
Sì, questa volta ha ragione Lucarelli.