“Che si tratti di ore o di pochi minuti, il tempo dei lavoratori è importante. Non può essere sottratto a piacimento dalle aziende”. Silvia Marchetti, segretaria provinciale dell’Ugl di Torino commenta così la grande vittoria ottenuta dal sindacato e sancita dalla sezione lavoro del Tribunale subalpino.
La vertenza era nata all’interno della Città della Salute, all’ospedale Molinette. La ditta che aveva vinto l’appalto per le pulizie, la Dussmann, è stata infatti condannata dal magistrato Nicola Tritta a pagare 10 minuti al giorno di lavoro supplementare ai 9 dipendenti che hanno fatto causa, difesi dall’avvocato Antonio Famà. Non è proprio una somma irrilevante, dal momento che si tratta di arretrati relativi a 10 minuti per ogni giorno lavorato dal 18 luglio 2007 ad oggi. Alcune migliaia di euro per ciascuno dei lavoratori che hanno scelto l’Ugl per tutelare i propri interessi.
Il problema – spiega Alessandro Ranalli, segretario provinciale Ugl igiene ambientale di Torino – era relativo ai tempi per indossare la divisa imposta, obbligatoriamente, dall’azienda. Il cambio di abbigliamento doveva avvenire, secondo la Dussmann, prima di timbrare il cartellino. Ed allo stesso modo la svestizione doveva essere effettuata dopo aver timbrato. L’azienda aveva posto il divieto di recarsi al lavoro, o di tornare a casa, indossando la divisa. E, proprio per questo, aveva predisposto gli appositi armadietti dove riporre la divisa. Che poteva essere portata a casa, senza indossarla, esclusivamente per lavarla, a spese dei dipendenti. Ed erano previste sanzioni per chi non la indossava durante il lavoro.
Dunque il Tribunale ha stabilito che il tempo è un valore a disposizione del lavoratore e non regalato all’azienda. “Un principio importante che – aggiunge Ranalli – premia i lavoratori che hanno creduto in noi, attendendo più di 2 anni per arrivare a questo risultato; ma anche quelli che hanno aspettato la sentenza prima di intraprendere lo stesso percorso. E premia anche il grande lavoro delle nostre Rsa che, in azienda, hanno un confronto quotidiano con i lavoratori, basato sulla fiducia e sull’impegno”.