Un sogno. Un progetto. Una follia (per molti, ma non per loro) che ha preso vita nel 2017 quando si è dovuti ripartire da zero, a causa del cambio di regolamento. Ma come si è realizzato? Beh, per rispondere sono sufficienti tre parole: passione, professione (anche se sarebbe più corretto parlare di professioni vista la moltitudine di figure che lavorano congiuntamente per il Proiettile d’Argento) e soprattutto, ITALIANI. Perché? Noi, chiedo venia per essere così di parte, facciamo la differenza. Non so se il motivo di tale unicità sia nel nostro DNA, quello che è certo è che il tricolore ha sempre avuto quel quid pluris.
Per non parlare dell’equipaggio; è quel fattore umano che fa e, spero, incrociando anche le dita dei piedi, farà la differenza. Per ora sembra che anche Eolo abbia tradito il Peschereccio. Senza contare la caduta del foil (appendice che solleva la barca e la rende più veloce) e questo non è sicuramente stato un colpo di fortuna. Ci sono momenti in cui anche la miglior equipe non può fare altro che attendere e sperare in un aiuto dall’alto. C’è da dire che la bravura del velista, indipendentemente dal ruolo che ricopre nella squadra, sta nel saper far camminare la barca in tutte le condizioni, specialmente quando c’è poco vento, o, come in questo caso, quando ci sono i c.d. “salti di vento” . Chi non vive di regate, si starà chiedendo in che cosa consistono: sono dei veri e propri buchi di vento che bloccano l’andatura dell’imbarcazione.
Il motivo del soprannome “Peschereccio“? La leggenda narra che l’imbarcazione sia spesso sporca e assorba le fatiche del team. Che riesca a recepirne anche le abilità? Sicuramente hanno dato filo da torcere ai kiwi (soprannome di New Zealand) con qualche difficoltà nelle ultime due regate di stanotte. Alla luce dell’ultimo risultato, sono i neozelandesi ad essere in vantaggio, per adesso. Ora non ci resta che attendere la regata di domani e, come dice Gabriele Bruni, fratello di Checco Bruni, il timoniere di Luna Rossa, “lo scecco buono si vede nell’acchianata” che significa “il buon asino si vede nella salita”. Staremo a vedere.