Pare incredibile, ma a Bruxelles si sono improvvisamente accorti che la Brexit è diventata realtà. La Gran Bretagna non fa più parte dell’Unione europea. Non è che per questo abbiano eliminato l’inglese dalle lingue ufficiali, servirebbe troppo coraggio. Ma perlomeno hanno deciso che le serie televisive, i film e paccottiglia varia Made in England non devono più godere delle agevolazioni previste per le produzioni dei Paese europei. E non devono neppure essere considerate all’interno delle quote minime di trasmissioni con produzioni europee.
Insomma, il minimo sindacale. Hai scelto, legittimamente, di uscire dall’Unione, dunque perché mai dovresti approfittare dei vantaggi riservati a chi nella Ue è rimasto, con oneri ed onori?

In effetti non è che dalla Gran Bretagna si siano levati particolari lamenti. Sono i cosmopoliti italiani, con in testa il Corriere della Sera di “braccino” Cairo, a protestare. Temono che, per risparmiare, le varie tv e piattaforme si adeguino e si riducano ad offrire serie televisive e telefilm realizzati sul Continente. Terribile. I giornalisti del quotidiano della buona borghesia, o delle reti Mediaset che sognano di somigliare ai colleghi della Bbc, come potranno sopravvivere senza la dose quotidiana di omaggio ad Elisabetta? Senza sentirsi almeno un po’ british seguendo un telefilm ambientato a Londra?

Bisogna indignarsi, protestare, marciare su Bruxelles. Morte alla censura, anche quando censura non è ma è solo la sacrosanta decisione di non foraggiare, con soldi degli europei, ciò che europeo non è. Londra, da parte sua, ha sempre utilizzato i film e le serie tv, ma anche l’informazione ed i documentari, per rafforzare il proprio soft power. Una strategia utilizzata da tutti o quasi. Certo, in Italia si preferisce prostituirsi intellettualmente sostenendo il soft power altrui, promuovendo una visione del mondo che penalizza il nostro Paese.
Tranquilli, si potrà continuare a farlo. Si potranno produrre, in Italia, film e serie televisive che esaltano Londra ed umiliano le genti della Penisola. Per la felicità degli intellettuali anti italiani che hanno colonizzato i media del nostro Paese.