Chissà quanto avranno festeggiato i sovranisti atlantisti di casa nostra all’annuncio di Macron del ritiro delle truppe francesi dal Mali. Che soddisfazione vedere le truppe transalpine abbandonare, sconfitte, una ex colonia. Ciccia, ciccia, ciccia! E poi adesso in Mali sono arrivati i mercenari russi di Wagner, dunque tutto procede per il meglio. O forse no. Perché i sovranisti diventati atlantisti sono ora obbligati ad indignarsi per la presenza dei russi cattivi che fanno piangere il petomane di Washington.
Il guaio è che poco importa il tifo per i russi presenti o per gli yankee assenti. Ciò che dovrebbe contare è la conseguenza di questo cambiamento delle truppe schierate in Mali. Innanzitutto perché i francesi erano quattro volte più numerosi dei mercenari russi. E se i transalpini non riuscivano a controllare le infiltrazioni jihadiste, e poi il dilagare degli estremisti islamisti, appare difficile credere che ci riescano i mercenari. Anche perché Parigi disponeva, comunque, di una rete militare e di rapporti politici anche negli altri Paesi di questa parte dell’Africa.
È vero che il terrorismo stava dilagando, non solo in Mali ma un po’ ovunque nei Paesi confinanti. Anche perché, a livello politico, la situazione è disastrosa tra corruzione, colpi di stato, tradimenti, impreparazione degli eserciti e delle polizie locali. La Francia non era certo in grado di affrontare una realtà sempre più complicata e con costi economici e di vite umane sempre più elevati e sempre meno sostenibili.
Però adesso è l’Italia che rischia di pagare il prezzo più alto del ritiro francese. Perché le truppe di Macron rappresentavano comunque una barriera all’invasione senza controllo. Un’invasione che aveva come meta finale la Francia ma che passava sempre attraverso l’Italia. E per Parigi è sicuramente più comodo rafforzare i controlli sulle Alpi ed a Ventimiglia piuttosto di continuare a schierare migliaia di uomini nell’inospitale territorio maliano.
Magari i sovranisti sono convinti che ora saranno i mercenari russi a bloccare i migranti ed a salvare le coste italiane. Peccato che i russi conoscano benissimo la scelta atlantista non solo del governo ma anche dell’oppofinzione italiana. E che, dunque, non abbiano nessun interesse a difendere i servi di Biden. Anzi, potrebbero essere interessati a destabilizzare l’Italia favorendo nuove ondate di migranti. Con la consapevolezza che la Tripolitania sotto controllo turco gradirebbe non poco una iniziativa a danno prima dell’Italia con la speranza di colpire anche la Francia.
E l’Italia? Si affida alle eroiche truppe di Lamorgese. Stappando spumante insieme ai padroni americani per festeggiare l’umiliazione subita da Macron. In attesa di veder moltiplicare le navi impegnate nel trasporto di grandi risorse e di jihadisti assortiti.