Charles Williams era convinto che in ogni cosa, in ogni gesto, anche il più banale, vi fosse… magia. Ma stiamo bene attenti. Non intendeva un vago senso del magico, tra la fantasticheria e il sogno. Un sentimento tanto appagante sul momento, quanto immediatamente evanescente. Effimero. Perché quando usava il termine Magia, sapeva molto bene di cosa stava parlando. Non per nulla era stato membro della Golden Dawn. E poi della Società della Rosa Croce che era sorta dalla spaccatura interna di questa. Che resta, tuttavia, negli annali come il più interessante, ed inquietante, sodalizio esoterico dei nostri tempi.
Una, chiamiamola così, associazione, fondata da tre appassionati di alchimia e qabballah a fine ottocento. Tre importanti esponenti della Massoneria britannica, che però avvertivano chiaramente come, ormai, questa fosse sempre più lontana dai suoi scopi originari. Sempre più vuota di contenuto esoterico, dietro alle formule e ai riti. Che i più, già allora, praticavano senza alcuna coscienza di ciò che stavano facendo. Un guscio ormai vuoto. Cui MacGregor Mathers, il teorico (diciamo così) della Golden Dawn, tentò di infondere nuova linfa vitale.

Alla Golden Dawn si avvicinarono poeti e scrittori. Tra questi William Butler Yeats, che vi fu iniziato. E che in più parti della sua, fluviale, opera, riflette il suo interesse per le pratiche magiche e cabalistiche. In particolare in “Una visione”, vero e proprio diario segreto di una esperienza mistica e, al contempo, complesso sistema filosofico. Elaborato nella solitudine e negli anni.
E poi vi era il gallese Arthur Machen, uno dei maestri dei moderni racconti dell’orrore. Ed anche un certo Sir Arthur Conan Doyle…
Charles Williams su nutrì, sin da giovane, delle dottrine della Golden Dawn. Che continuarono ad influenzare la sua opera anche quando, anni dopo, entrò a far parte degli Inklings. La cerchia di Oxford. Che ruotava intorno a Tolkien. E a C.S.Lewis. Il grande amico di Williams. Con il quale condivideva una forte fede cristiana. Entrambi anglicani praticanti. Entrambi studiosi del Medioevo. E appassionati di Dante. E Williams fu anche autore del saggio “La figura di Beatrice”. Ancora oggi fondamentale tra gli studi sulla Donna angelicata.
La sua non era una visione simbolista o allegorica della figura femminile. Così come di tutte le altre cose ed esperienze della vita. Si fondava, invece, su quello che definiva L’Arcinaturale. Ovvero il magico sotteso all’esperienza, apparentemente banale, del quotidiano.
Facciamo un esempio, non so quanto calzante. Discendere con una scala mobile nel profondo della terra, e prendere la metropolitana, può trasformarsi in una discesa agli Inferi. E in un viaggio nell’altro mondo come per Dante. O per Enea.

Non è una questione di rituali, formule, gesti… è una questione di… percezione. Percepire il magico dietro alla quotidianità. La potenza segreta della Natura e della Vita, che si cela dietro l’apparenza.
Di qui l’allontanarsi di Williams dagli ambienti magistici Inglesi, che erano finiti nella pratica del Gotho. La magia oscura, propugnata da Alistair Crowley. Che lo scrittore raffigura nel Mago malvagio del suo romanzo più inquietante. ” La notte di Ognissanti”.
E di qui anche una narrativa molto diversa da quella dei suoi sodali e amici Tolkien e Lewis. Non toni da fiaba, mondi fantastici, saghe antiche… Al contrario la vita di tutti i giorni, un massiccio muro nei quale, però, all’improvviso si apre una crepa. E da questa fa irruzione una realtà diversa, coincidente, e al contempo, radicalmente alternativa a quella ordinaria.
Cogliere il magico nel quotidiano. Vedere, in una Donna reale, che gira per le vie caotiche della città, la Donna angelicata. L’Amata da sempre attesa. Dante, in fondo, ambientava la sua Vita Nova nei luoghi della Firenze del suo tempo. Nella quotidianità della sua epoca.
Trovare la magia nella Natura delle cose. Incontrate Beatrice. Scendere agli inferi e raggiungere il Paradiso. Restando nel mondo odierno. Nella vita, spesso squallida, sempre monotona, di tutti i giorni.
Questo è L’Arcinaturale. Questa è la Vera Magia.