Thomas Robert Malthus era un distinto ed austero pastore anglicano. Appassionato di economia e questioni sociali. Alla fine del XVIII secolo elaborò alcune teorie abbastanza interessanti sulla questione dei salari, destinate ad esercitare una qualche influenza su economisti di ben altra statura. Come Ricardo e Keynes.
La sua vera fissazione era, però, la demografia. In particolare la minaccia per l’economia e il futuro della Terra rappresentata dalla crescita demografica. Per cui fu colui che aprì, per primo, il discorso sul controllo delle nascite. E sulle politiche necessarie per porlo in atto.
Ora, non è mia intenzione soffermarmi sulle bizzarre teorie di Malthus, che, tra le altre cose, mi sembra sostenesse che i salari devono restare ad un livello di sussistenza. Altrimenti i poveri, avendo più possibilità, si metterebbero a fare troppi figli… Il che porterebbe a pensare che Burkina Faso e Congo siano paesi con redditi medi da favola. E la Svezia in semi povertà… Senza soffermarci a riflettere sulla “carità cristiana” del nostro buon pastore…
Che però sembra essere tornato prepotentemente di moda. Anche se i molti, troppi che oggi riecheggiano le sue (strampalate) teorie, probabilmente manco hanno mai sentito fare il suo nome….
Già, perché è da un bel pezzo che, un po’ ovunque, Media, Social e quant’altro, si sente sprolquiare sul fatto che siamo in troppi a questo mondo. Troppi perché il mondo possa continuare a reggerci e sfamarci tutti. E quindi….
Quindi è necessario, anzi imperativo un drastico calo demografico.. Da ottenere come non viene, però, mai detto con chiarezza.
Si parla, ovviamente, di controllo delle nascite. Lo faceva già Malthus. Che però riteneva che ciò dovesse avvenire attraverso la pratica della castità. Perché far lavorare la gente nei campi e nelle fabbriche per salari da fame è, a quanto pare, perfettamente morale. Ma guai a fornicare senza procreare. Lo dice la Bibbia. O meglio, lo dicono loro… perché io, che la Bibbia l’ho letta, non ho trovato nulla al proposito. Forse dovrei consultare quella di Re Giacomo…
Ora, i novelli malthusiani non sono altrettanto chiari ed espliciti su come vorrebbero ottenere tale, drastico, calo della demografia mondiale. Con, forse, una sola eccezione. La buonanima (buona per modo di dire) di Filippo di Edimburgo. Che tra le altre amenità per cui divenne famoso, ebbe a dire che sognava di reincarnarsi in un virus letale. E di eliminare così una metà del genere umano…
Certo, si dirà che il Mountbatten era un eccentrico e uno strambo. Simpatico. Però…. talvolta scherzando si dice ciò che davvero si pensa. E ciò che si sta, sotto traccia, progettando. Chiedete a Bill Gates. Altro convinto malthusiano
Con in più l’aggravante di credersi Dio…
Io non sono, però, un complottista. E sinceramente di certe oscure conventicole preferisco non occuparmi. Tanto, come si dice… il diavolo potrà anche fare le pentole. Ma non i coperchi.
E neppure mi preoccupo più di tanto di certi pseudoscienziati che pontificano sul rischio demografico. E quanto ai politici… beh… inutile parlare del nulla…
Quello che, però, mi lascia davvero perplesso sono tutte la “brave persone” che affermano, con arrogante sicumera, che sì, sulla Terra siamo in troppi. È necessario diminuire il numero degli uomini. Per salvare l’ambiente…
Benissimo, cari signori e signore o signor* per esser politicamente corretti. Facciamo che abbiate ragione. E allora? Cosa aspettate a trarne le debite conseguenze?
Quali conseguenze? Mi chiederete.
Dunque, siamo in troppi, inquiniamo e consumiamo troppo. Quindi dobbiamo diminuire di numero. Perfetto. Iniziate voi. Suicidatevi. Chi ve lo impedisce?
Adesso si dirà che sono un fascista, un istigatore ad atti suicidiari e altre consimili amenità… Ma, vedete, io sono semplicemente uno che osserva. E osservando vedo che tutti costoro, che in genere vivono da tempo e anche piuttosto bene, sono disponibilissimi al sacrificio. Ma solo a quello degli altri. Ovvero di quelli cui vorrebbero negare il diritto di vivere, di consumare le risorse della terra e di inquinare. Ovvero quello che loro stanno facendo da parecchi decenni. E che intendono continuare a fare. Ma per la salvezza del mondo gli altri non dovrebbero nascere… Ma, scusate, non sarebbe più facile, ed economicamente produttivo, che vi toglieste voi dalle spese, che siete, ormai, più o meno improduttivi, o sul punto di diventarlo? Facendo spazio a forze fresche…
Perché se la vostra logica è questa, beh abbiate la coerenza di andare fino in fondo.
Sgradevole, vero? Quello che sto dicendo, certo… anche perché, forse, mette in luce ciò che realmente siete. Come dicono i miei coatti e Bori, bravi solo a far li fr**** cor c*** degli altri.
Ora, intendiamoci bene. Non voglio criticare nessuno. Né accusare. Solo mettere in luce quella che mi sembra una, palese, grave contraddizione logica. Per tacere dell’etica.
Perché chi ha avuto la fortuna di nascere, se vogliamo il dono della vita, dovrebbe averne maggior rispetto. Se i suoi genitori avessero ragionato così… beh, non sarebbero stati genitori. E lui non sarebbe. Punto.
Qualcuno mi potrebbe obiettare che non ha chiesto lui di nascere. Giusto. Ma questo non gli permette di arrogarsi il diritto di dire che altri non debbano poter fare la stessa esperienza. Ognuno deve poter disporre di se stesso. Ma non pretendere di decidere per gli altri. Per coloro che vivono, e anche per coloro che devono ancora vivere.
Reazionario? Politicamente scorretto? Certo. Ma mi rifiuto di considerare gli uomini, tutti, un mero dato statistico. Se lo facessi, dovrei considerare, per coerenza, anche la mia esistenza allo stesso modo. E trarne le conseguenze. Non mi piace. E non ci riesco. Tutto qui.