Santa Francesca Romana aveva, dicono, molte visioni. Le apparivano gli angeli. Soprattutto l’angelo custode che la guidava e proteggeva quando girava di notte per i vicoli di Roma. Che all’inizio del 1400 non dovevano essere proprio uno dei luoghi più sicuri della terra. E l’angelo doveva avere un suo bel da fare…anche se lo vorrei vedere in azione nella Roma di oggi, dato che Santa Francesca è stata proclamata anche patrona degli autisti…e qui ce ne sarebbe non per un Angelo solo, ma per un’intera legione…
Comunque, la Santa non aveva solo visioni celestiali. Anche l’inferno le appariva, rivelando le sue vie tortuose. E scoprendo i volti e i nomi dei suoi, mostruosi, Signori.
Già, perché all’inferno non ci sta solo il Diavolo genericamente inteso. Quando Lucifero vi fu sprofondato, dopo la sua vana rivolta, con lui precipitarono schiere di angeli ribelli. Che divennero le gerarchie infernali. Ovvero la proiezione, invertita, di quelle Celesti, di cui parla Dionigi l’Aeropagita. Che la tradizione vuole discepolo di San Paolo.
Gerarchie complesse. Che vedono al centro Satana. Un sovrano assoluto secondo il Tasso (Torquato) della Gerusalemme. Ma, chissà perché, a me sembra più calzante la descrizione di Milton. Che ne fa una sorta di Presidente di un Parlamento demoniaco. Molto democratico e molto… inglese.
Comunque, sembra che Satana abbia tre Demoni vicari, ovvero Ministri principali delle sue mene oscure. Belzebù, che governa l’idolatria e la fede nella menzogna. Asmodeo, signore della concupiscenza. E Mammona, il demone della ricchezza. Che corrompe l’uomo con la brama d’oro e beni materiali. Poi, naturalmente, di demoni ve ne sono molti altri…il loro nome è legione, come dice il Vangelo.
Dando per buona questa gerarchia – per altro confermata nella sostanza da molti visionari e autori, dal medioevo sino al nostro Giovanni Papini de “Il Diavolo” – viene l’impressione che tutti e tre i Principi infernali sopracitati stiano facendo davvero un ottimo lavoro. E che Satana abbia di che essere soddisfatto della loro opera.
Perché, accidenti, mai in nessuna epoca si sono viste tante forme di idolatria. Tanti adoratori di dei o credenti in fedi più o meno ingannevoli e, per dirla chiara, farlocche. E quindi bravo Belzebù. E forse ancor più bravo Asmodeo. Del cui operato è testimone il web, con tutti i siti dedicati ai cultori del genere…nonché i diversi Social, ormai teatri di esibizionismo e voyeurismo a tanto al chilo…
Tuttavia, quello che meglio opera è, di sicuro, Mammona. Anzi, potremmo dire che tanto Belzebù che Asmodeo ormai non sono che suoi subalterni. Perché, palesemente, tanto la fede che il sesso sono divenuti merce. Beni materiali da accumulare e concupire. E quindi…è il trionfo di Mammona..
Che proprio Santa Francesca Romana, per riprendere il filo del discorso, vide come il demone che porta le anime alla perdizione facendo leva su avidità e avarizia. Un po’ come il Pluto del canto VII dell’Inferno. Che Dante definisce il gran vermo. Ed ha fattezze di sciacallo. Perché tutto corrompe. E di tutto ha, inestinguibile, fame. Corruzione del Plutone latino. Signore degli inferi e, quindi, dei tesori che sono celati nella terra. Per altro anche il nome Mammona sembra derivi da una radice ebraica. Che, appunto, ha a che fare con il “tesoro”. E qui il riferimento allo Smigoll di Tolkien mi sembra tutt’altro che casuale.
Infatti, l’orrido e ributtante personaggio è divenuto tale proprio perché morbosamente attaccato al suo ” tesssorro”. Che ha corrotto e corroso la sua mente. E perduto la sua anima.
Ora qualcuno si chiederà il senso di questa mia divagazione biblico /fantasy. E magari penserà che stia per dare inizio ad un pistolotto pauperistico contro il denaro che corrompe… O a un’invettiva contro le demo–plutocrazie. Che, ad esser sincero, tanto improprie poi non erano…. Si veda il già citato Milton…
Tuttavia non è questa la mia intenzione. Non avevo e non ho alcuna voglia di tirare in ballo mistiche medioevali per fare una qualche polemica politica di, più o meno, bassa lega.
Piuttosto, certe letture mi fanno pensare al fatto che commettiamo un grossolano errore pensando a cose come turbo-capitalismo (per dirla, stavolta, con Luttwak), speculazione finanziaria, manipolazione dei mercati e dell’informazione etc..come a dei concetti astratti. Perché astratti sembrano, ma non sono.
Intanto perché la loro azione sulla nostra vita e sulla storia dei popoli è pesantemente concreta. Ed è causa di sangue e lacrime. O per dirla stavolta con il vecchio Rino Formica, di sangue e merda…
E poi perché quando guardo i volti, e soprattutto gli occhi di certi signori che manipolano i mercati, scatenano pandemie e guerre, speculano sulla morte e la distruzione di intere culture…beh quando guardo i loro occhi, mi sorge un, lievissimo e fantozziano, dubbio. Non sarà che sto Mammona, di cui ci parla Santa Francesca, non è solo un delirio da mistica medioevale o un’allegoria? Non sarà che Mammona esiste davvero, e se la ride soddisfatto tra le fiamme eterne.?
Mah… sciocchezze irrazionali…eppure…