Manca un minuto a mezzanotte. È il nuovo slogan planetario. O forse solo del mondo occidentale. Slogan vero? Falso? Glaciazione ed innalzamento delle temperature si sono succeduti nel corso dei secoli, a prescindere dall’uomo. Però la Terra era meno abitata e mancano certezze sulla capacità di far fronte al cambiamento climatico sfamando, in contemporanea, miliardi di persone. Ma a prescindere dalle valutazioni scientifiche ed economiche, occorre perlomeno provare ad essere minimamente coerenti con lo slogan che si è scelto di adottare.
Non è con il tourbillon di incontri tra i rappresentanti di questa colossale compagnia di giro che si riduce l’inquinamento. I potenti della Terra hanno occupato Roma manu militari, tra elicotteri in volo perenne, autoblindo ovunque, chiusura delle stazioni del metrò. Per ottenere cosa? Assolutamente nulla. Anche perché il tema del clima, nello specifico, viene affrontato ora in Scozia.
Però bisognava garantire uno show internazionale a Sua Divinità Mario Draghi. E, dunque, tutto l’inquinamento prodotto dallo show era sano e giusto. Come è sano e giusto portare a livelli assurdi il prezzo della benzina, del diesel, del gas, dell’elettricità. Perché solo i ricchi hanno il diritto di spostarsi e di riscaldarsi. Gli altri possono crepare stando fermi, così si riduce l’impatto negativo del sovrappopolamento del Pianeta. Con le dovute eccezioni, ça va sans dire. La Pianura Padana è super inquinata e sovraffollata, ma i migranti devono essere accolti perché va bene così. E poi se c’è il riscaldamento globale, mica serve scaldare le abitazioni.
Ma è divertente scoprire che per i media di tutto il mondo lo show di Sua Divinità si è rivelato un fallimento sotto l’aspetto dei risultati per l’ambiente mentre per i giornalisti servitori di Mario Draghi è stato un successo. E pazienza se non si è ottenuto il benché minimo impegno da parte di Cina, India e Russia che, insieme, rappresentano poco meno della metà della popolazione mondiale.
Anche sul fronte interno non è che vada proprio tutto bene. L’Europa ha individuato in Valle d’Aosta uno dei rari valloni incontaminati, da proteggere, da tutelare. Ed in nome della difesa dell’ambiente la Regione ha avviato gli studi per rovinare il vallone con gli ennesimi impianti di risalita. E che saranno mai un po’ di piloni per la funivia? E non vorrai eliminare pietre e massi per la sicurezza degli sciatori? Non vuoi costruire qualche bar e ristorante per rifocillare chi affronta le nuove piste? Non vuoi costruire bacini artificiali per l’innevamento? Deve essere questa la nuova strategia di tutela dell’ambiente. Cemento ovunque, abbattimento degli alberi, distruzione dell’ecosistema. Ma solo per i ricchi, sia chiaro. Perché il prezzo dei biglietti raggiungerà livelli folli ma tanto i ricchi non inquinano..