Secondo i sondaggisti esisterebbe un 10% di elettori che hanno votato per Giorgia Meloni e che, estremamente delusi, sarebbero pronti a sostenere un’altra formazione politica. È lo zoccolo duro della destra sociale su cui punta Gianni Alemanno. Ma, a sorpresa, potrebbe essere Marco Rizzo ad approfittarne.
Sì, proprio il comunista (e torinista) Rizzo che, in una interessante intervista pubblicata da La Verità, spiega che, negli Usa, voterebbe Trump con la speranza che possa far terminare la guerra. E sottolinea come lady Garbatella sia stata poco più di uno zerbino nella sua visita a Biden. D’altronde ha parlato circondata da sole bandiere statunitensi, senza neppure un tricolore. Non male, come sovranista.
Ma Rizzo, alla guida di Democrazia Sovrana e Popolare, interviene a tutto campo anche sulle questioni italiane. Difende l’autonomia regionale, attacca il reddito di cittadinanza, ricorda che il lavoro povero è anche legato all’immigrazione che ha creato il famigerato esercito industriale di riserva mentre la destra fluida di governo fa arrivare eserciti di clandestini per comprimere diritti sociali e salari.
E poi ribadisce il rifiuto per l’utero in affitto, ironizza sui vizi privati trasformati in diritti civili da parte della gauche caviar. Avverte che il Pianeta si salva salvandolo da gretini e affini, non si commuove per gli ecoansiosi. Stronca la pagliacciata su Zaki e dà una lezione di geopolitica sulla farsa del Piano Mattei mentre invita a rispettare la voglia di libertà e di indipendenza di Paesi come il Niger e il Burkina Faso. Trova anche l’occasione per plaudire al ruolo di De Gaulle.
Insomma, tutto ciò che ci si aspetterebbe di sentir dire da qualche esponente della destra sociale non venduta ai crosettiani.
Il limite di Rizzo è sempre stato rappresentato dal voto primaverile, ossia nel periodo in cui si assiste all’orgia di retorica antifascista che serve per ricreare antichi steccati. Ed il voto di destra ritornava all’ovile o l’elettore sceglieva l’astensione. Ora, però, le dichiarazioni di antifascismo vengono pronunciate da Meloni e La Russa, oltre che dall’immancabile Crosetto. E, dunque, anche Rizzo può partire alla pari.
Se poi gli scappasse di rendere omaggio a Rossoni o a Spirito…