A credere all’imparzialità di Mattarella sono soltanto le anime belle che, quando si occupano di calcio, vogliono imporre a tutti il pensiero obbligatorio di arbitri in costante buonafede e senza sudditanza psicologica.
Mattarella è uomo del Pd, eletto dal Pd. Non è un marziano sceso sulla terra per illuminare l’umanità con la sua saggezza extraterrestre. Come non era un alieno Napolitano, uomo del Pci prima di transitare nel Pd.
E allora è evidente che Mattarella faccia di tutto per evitare un voto che, forse, premierebbe i populisti/sovranisti. Lo ha ammesso, candidamente, il piddino Gariglio in una intervista a Lo Spiffero: “Bisogna evitare il voto perché ci ritroveremmo con la maggioranza assoluta dei parlamentari del centro destra”. La sovranità appartiene al popolo? Ma quando mai? Solo nel caso in cui il popolo stia dalla parte del Pd. Se no il popolo stia zitto e lasci lavorare i compagni di governo.
Però le destre possono anche evitare di strillare e di millantare inesistenti colpi di stato mattarelliani. L’Italia è una repubblica parlamentare (a sovranità limitata, ma questo è un altro problema), dunque il presidente può legittimamente cercare di imporre un governo che abbia la maggioranza in parlamento anche se la situazione è radicalmente mutata e la composizione delle Camere non rispetta più il sentimento popolare.
Legittimo non significa giusto, d’altronde non si può pretendere di votare ogniqualvolta i sondaggi (o anche un voto per eleggere il parlamento europeo o per i consigli regionali) indichino un cambiamento di opinioni degli elettori.
Ciò che, invece, Mattarella non dovrebbe ignorare è la frattura che si sta delineando sia nel Pd sia nel Movimento 5 Stelle. Il presidente ha dichiarato di volere un governo con una salda maggioranza in parlamento, ma non può far finta di ignorare che una maggioranza non è salda quando Renzi minaccia una scissione e quando numerosi esponenti pentastellati si dichiarano contrari all’esecutivo rosso giallo. A prescindere, dunque, dalla valanga di proteste da parte della base di entrambi i partiti. La casta se ne frega del parere degli elettori, però deve fare i conti con le valutazioni degli eletti. Che, magari, riusciranno a farsi passare il mal di pancia con l’assegnazione di poltrone e strapuntini.
Ma se nascerà un governo di questo tipo, solo la malafede della disinformazione di servizio potrà sostenere che si tratti di una cosa seria e che risponde alla volontà popolare.
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A mio avviso per quanto il popolo possa essere manipolato sarà la fame a guidare la sua azione e la misura è colma. Potrebbe l’opposizione dare dimissioni di massa che una volta rigettate venissero ripresentate per bloccare il governo, nel mentre creare un governo ombra operativo e serio posto che hanno la forza delle regioni a destra da cui ripartire e la rabbia di molti cittadini. Ad ogni modo un Paese già morto con un’alleanza pd+5stelle sprofonda.