Mediterraneo allargato, Mediterraneo infinito. E, per contro, l’interesse nazionale italiano totalmente sconosciuto. Andrea Liorsi, contrammiraglio (ris.) della Marina Militare italiana, ha aperto così il panel del workshop del Nodo di Gordio dedicato al Mare ex Nostrum. Un mare che sconfina, sotto l’aspetto geopolitico, sino ai Paesi arabi, alla Russia, all’area subsahariana, all’Oceano Indiano occidentale. Eppure il governo italiano ha scelto deliberatamente di ignorare questa realtà. Mentre il resto del mondo guarda con grande attenzione al Mediterraneo.
Lo ha ricordato l’ambasciatore Carlo Marsili riferendosi alla Turchia che è partner fondamentale di numerosi Paesi africani, che tratta con Russia e Cina, che dopo anni ed anni di gelo ha riallacciato i rapporti con l’Egitto. Ed Ankara ha portato Russia ed Ucraina al tavolo per garantire un accordo sul grano. Erdogan è andato a Teheran per accordarsi con Iran e Russia. I chierici di regime italiani hanno sostenuto, in entrambi i casi, che si sia trattato di fallimenti. E invece l’intesa sul grano è stata raggiunta. E a Teheran sono stati siglati accordi commerciali di grande rilievo.

D’altronde, come ha ricordato Riccardo Migliori, presidente emerito dell’Osce, anche in politica i vuoti si riempiono ed Erdogan ha dimostrato di essere il “signore degli angoli vuoti”. Nella geopolitica, nella geoeconomia, nella geocultura. E l’Italia? Inesistente, al guinzaglio di Washington.
Ma non è solo la Turchia a muoversi, magari anche per distrarre l’opinione pubblica interna da una inflazione reale al 100% e dal crollo della moneta nazionale, come ha sottolineato Valeria Giannotta, docente dell’università di Ankara. Si muove anche l’Egitto, ha assicurato Chiara Cavalieri, esperta di relazioni internazionali con Il Cairo. Si muove sul fronte interno con una serie di interventi a favore delle donne (ai vertici della giustizia, della cultura, della religione, delle forze armate), delle religioni presenti nella nazione africana. Ma mantiene rapporti solidi con Mosca (che sta costruendo una centrale nucleare) e con Washington, con gli Emirati arabi e con l’Unione europea.
L’Italia, anche in questo caso, fa di tutto per rinunciare ad un ruolo nel Mediterraneo. Incapace di gestire i rapporti con Ankara, in perenne polemica con l’Egitto, irrilevante in Libia, priva di consapevolezza della situazione di Cipro. Giggino ora andrà a casa, con qualche ricco premio per il suo tradimento. Ma non per questo l’Italia tornerà a contare sulla scena internazionale. Fingono di crederci solo i chierici di regime. Perché, ha ironizzato Marco Ferrazzoli del Cnr, persino sulle informazioni relative al Covid sul fronte Sud del Mediterraneo, i media italiani di regime avevano molte meno notizie di quelle fornite dai media russi e cinesi. I nostri giornalisti zerbinati, però, erano in prima fila a raccontare le inesistenti trattative di pace condotte da Sua Mediocrità Mario Draghi.