Che meraviglia l’asse Roma-Berlino! Sarà il centro della nuova Europa. Il fulcro del cambiamento, del superamento delle vecchie logiche e delle superate alleanze tra Francia e Germania. Settimane dopo settimane ad esaltare la geniale intuizione di Giorgia Meloni che aveva scommesso sull’opaco Scholz per diventare la protagonista sulla scena europea.
Contrordine amici! L’asse Roma-Berlino non è mai esistito e Meloni ha trovato il partner ideale in Emmanuel Macron. Douce France, magari non proprio dolce con il presidente che ignora il parlamento per far passare la riforma delle pensioni come una Fornero qualsiasi. Però proprio il momento di debolezza interna obbliga il fallimentare inquilino dell’Eliseo a cercare alleanze internazionali. Fallita la campagna d’Africa, fallito il tentativo di falsa mediazione nella guerra in Ucraina, fallito l’asse con Scholz, fallito il sogno di un asse con Madrid che potesse servire a qualcosa, restava solo la chance di un riavvicinamento all’Italia meloniana.
D’altronde il sistema pensionistico italiano è più penalizzante di quello imposto da Macron, il sistema sanitario provoca la fuga dei medici e del personale in entrambi i Paesi, la delinquenza nelle periferie italiane cresce anche senza raggiungere i livelli di criminalità delle banlieues dell’Esagono: ci sono sempre più affinità che suggeriscono un accordo. L’Italia sosterrà il piano nucleare transalpino, la Francia appoggerà (per interessi anche suoi) la battaglia in difesa del vino. Si arriverà a qualche accordo industriale, magari salvando qualche posto di lavoro nella ex Fiat francesizzata.
In cambio Meloni convincerà Salvini a prendere le distanze da Marine Le Pen per non disturbare il massacro sociale macroniano. E Parigi sarà meno rigida nei respingimenti dei clandestini che fuggono dall’Italia in cerca di contratti di lavoro meno indecenti.
Il nuovo polo antipopolare è nato! Allons enfants de la finance internationale. Le jour de la honte est arrivé..