L’asse Parigi-Berlino è fallito. Giorgia Meloni mette una pietra tombale sull’Europa Carolingia. Peccato che l’alleanza francotedesca sia andata in crisi più volte ed ogni volta sia stata ricostituita. Ma, soprattutto, lady Garbatella non offre nessuna idea su quale sia l’alternativa. Forse perché non osa, per il momento, proporre l’Europa americana, anzi nordamericana. L’Europa dei maggiordomi, quella in grado di entusiasmare Crosetto.
Non basta festeggiare la presunta fine del rapporto privilegiato tra Parigi e Berlino per offrire una chance ad una Italia la cui politica estera è delegata a Tajani. Certamente un salto di qualità rispetto a Giggino, ma la sostanza non cambia di molto. Se si vuole un’Europa forte, non può essere l’Europa di Biden. Non può essere l’Europa di Crosetto. E neppure quella di un asse di sorellanza tra Meloni e Ursula von der Leyen.
Al circolo della Garbatella si illudono, evidentemente, che la politica estera italiana si possa basare sulle lamentele di Tajani per i diritti civili negati in qualunque parte del mondo, o sulle armi spedite ai fantocci degli statunitensi. O sui piagnistei in Europa perché l’Italia non è in grado di rimandare a casa i clandestini ed i cattivi partner della Ue non vogliono farsi carico dell’incapacità italiana.
Con queste premesse si vorrebbe creare un nuovo asse Roma-Parigi? O Roma-Berlino con il rischio che ai vertici dell’Anpi si registrino infarti a ripetizione? E poi la Germania è divisa sul servilismo nei confronti degli Usa. Al centrodestra tedesco non piace, alla sinistra arcobaleno sì..
Certo, l’Unione europea deve essere radicalmente cambiata. Come struttura, come regolamento, come logica stessa della sua esistenza. Burocrati, non sempre tra i più intelligenti, e banchieri non bastano più. Lo spirito europeo è annegato in un mare di fango che ha favorito anche la corruzione, il malaffare. Mancando la “grande politica” ci si è accontentati del piccolo cabotaggio che è il preferito dai topi pronti ad approfittare di ogni occasione per far soldi.
Cambiare, dunque. Ma non per sostituire l’asse Parigi-Berlino con quello Washington-Garbatella. Perché non sarebbe un asse orizzontale bensì rigorosamente verticale, privo di qualsiasi reciprocità. Al di là del non piccolo particolare che Washington non è in Europa ed ha interessi opposti a quelli dell’Europa.