Tra nuove regole, sempre più restrittive e che riducono progressivamente il piacere della guida, i rincari dei prezzi per acquistare una vettura nuova, le tasse ed ogni altra vessazione, il mercato mondiale dell’auto appare in crisi.
Il dato complessivo delle vendite di auto nuove nei primi 10 mesi di quest’anno è ancora positivo (+1%, con 76,7 milioni di immatricolazioni), ma negli ultimi mesi si è assistito ad una sensibile flessione che coinvolge quasi tutti i principali mercati mondiali.
L’Anfia riporta dati che evidenziano come ormai sia l’Asia/Pacifico a rappresentare il mercato più importante poiché assorbe il 46% delle nuove consegne di auto. Europa e Nafta (Stati Uniti, Canada e Messico) sono appaiate al 22,3% mentre il Sud America assorbe il 4,5% e tutti gli altri Paesi acquistano il rimanente.
Ma anche il trend di novembre conferma la difficoltà del settore. Unione Europea ed EFTA (Islanda, Norvegia e Svizzera) cedono l’8,1% ma il dato complessivo dall’inizio dell’anno è ancora positivo per lo 0,6%.
Malissimo la Turchia che a ottobre aveva perso il 76,2% mentre si rafforza il mercato russo che il mese scorso è cresciuto del 10,1% e del 13,7% dall’inizio dell’anno che dovrebbe chiudersi con circa 1,8 milioni di immatricolazioni. I russi stanno però anticipando gli acquisti in vista del cambiamento del regime Iva dall’inizio del prossimo anno.
Oltreoceano il Nafta cede, nel complesso, l’1,8% a novembre e lo 0,4% dall’inizio dell’anno, ma solo grazie al momento favorevole dei furgoni che mascherano la crisi dell’auto. Infatti negli Stati Uniti il comparto dei veicoli leggero cede solo lo 0,7% a novembre e cresce dello 0,3% negli 11 mesi.
Ma se si esaminano solo i dati delle vendite auto si nota che il comparto è crollato del 14% a novembre e dell’11% da gennaio a fine novembre. Cresce del 27%, lo scorso mese, il settore dei veicoli con alimentazione alternativa che però rappresentano solo circa il 3% del mercato.
Male anche il Canada (-8,9% a novembre e -2% dall’inizio dell’anno) ed il Messico (rispettivamente -5,4 e -6,7%). Ma va ancor peggio in Argentina dove i disastri provocati dal presidente Macri e dalla sua squadra hanno portato al crollo di novembre, con meno di 26mila auto consegnate ed una flessione del 54% (-14% dall’inizio dell’anno).
Periodo positivo, invece, per il Brasile che ha aumentato le immatricolazioni del 13,6% lo scorso mese e del 13,5% negli 11 mesi.
Quanto all’Asia, il Giappone torna a volare con un incremento a novembre del 7,4% che permette al dato degli 11 mesi di tornare in positivo per un aumento dello 0,4%. In chiara difficoltà la Cina che accusa una flessione del 16% a novembre e del 2,8% dall’inizio dell’anno.