Il rapporto “Dall’impegno alla azione” di UNwomen e del Programma delle Nazioni Unite per lo sviluppo (UNDP) denuncia che l’ America Latina rappresenta la regione più violenta del mondo nei confronti le donne, senza essere in un contesto di guerra
ll Messico e tre paesi dell’America centrale (Honduras, El Salvador e Guatemala) guidano le regioni più critiche del continente latinoamericano registrando la maggiore violenza contro le donne.
Secondo il rapporto
in questi paesi è gravissimo il livello di crisi per quanto riguarda il femminicidio, nonostante in 24 dei 33 paesi latinoamericani siano state approvate leggi severe per fermare le aggressioni contro le donne e la violenza domestica. Cifre devastanti indicano che due su tre donne uccise muoiono a causa del loro genere.
Nel caso del Messico, la cifra da anni é in una costante e drammatica crescita
ogni giorno si registrano quasi 40 morti violente di bambine, ragazze e donne e si stima che 30,7 milioni (66,1 per cento delle ragazze e delle donne maggiori di 15 anni) abbiano subito almeno un episodio di violenza emotiva, economica, fisica, sessuale o discriminazione, secondo l’Istituto Messicano di Statistica e Geografia INEGI.
È una percentuale altissima!
Le statistiche delle sale di emergenza degli ospedali messicani riportano che una donna su quattro che ha ricevuto cure mediche per ferite, lo ha fatto a seguito di violenze familiari ricevute.
L’approfondimento di queste cifre rivela un altro dato di grave preoccupazione, poiché meno del 10% ha deciso o potuto denunciare alle autoritá le violenze subite, anche perché sono quasi sempre vittime dei loro mariti o fidanzati, di un membro della famiglia, di un compagno di scuola o del lavoro, di una autorità scolastica o lavorativa o di amici, vicini e persone conosciute.
Ancora una volta si dimostra che non è sufficiente l’intervento delle forze dell’ordine e delle magistrature per modificare atteggiamenti culturali cosí radicati e bisogna cercare di fornire elementi in modo che la società nel suo complesso non solo possa conoscere la situazione affrontata dalle donne, ma si senta chiamata all’azione, e che tutti i settori sentano la responsabilitá di intraprendere azioni volte a prevenire, affrontare e punire la violenza contro donne, soprattutto in quegli spazi che dovrebbero essere di crescita e di protezione e che invece si trasformano in luoghi di sofferenza e di morte come le mura domestiche, la scuola od il posto di lavoro.