Povero Micron. Sbeffeggiato anche in politica estera, in quello che era il suo unico punto forte. Si ritira dal Mali e viene sostituito dai russi che non gli chiedono neppure un parere. E ci rimane male. Ma il peggio arriva, in contemporanea, dall’altra parte del mondo: Stati Uniti, Gran Bretagna ed Australia stringono un accordo in funzione anticinese, senza informare l’Eliseo. E, come spiega l’ambasciatore Marsili, ci può stare poiché le trattative segrete si conducono, appunto, in segreto.
Ma al piccolo presidente che si crede Napoleone, senza valerne un’unghia, secca soprattutto il voltafaccia di Canberra che aveva trattato l’acquisto di 12 sottomarini nucleari francesi e che, in forza del nuovo accordo, li comprerà dagli Stati Uniti. Fregato di brutto. Ed un francese che si fa truffare dagli americani merita soltanto l’esilio. Micron, invece, ha ritirato per consultazioni gli ambasciatori in Australia e negli Usa e poi è andato a piangere dalla consorte perché nessuno, a Washington ed a Canberra, si è preoccupato più di tanto per la frustrazione del piccolo Emmanuel..
Lui, il presidente dell’Esagono, strilla che così non si fa, non è bello, non è giusto. Gli amici vanno informati e rispettati. Non si può passare sopra la correttezza ed il rispetto solo per una questione economica (i sottomarini). Micron dimentica come la Francia sia passata sopra ogni minimo rispetto nei confronti dell’Italia quando ha scatenato l’attacco a Gheddafi per fregare un po’ di concessioni all’Eni. Certo, Sarkozy aveva a che fare con un governo di incapaci a Roma, ma la porcata resta tale a prescindere dal governo italiano.
In compenso, in questa occasione, è subito intervenuto il prode Mattarella a ribadire che l’Italia resta una fedele cameriera di Washington e che un molto eventuale esercito europeo deve restare al servizio della Nato a guida americana. Non che ci fossero dubbi sul servilismo atlantista, però è sempre meglio ribadirlo per tranquillizzare il padrone d’Oltreoceano. Prima che possa preoccuparsi per una improbabile manifestazione di solidarietà europea.