Mentre l’Italia si interroga sui saldi e sulla necessità di organizzare una serie di black friday sparsi lungo l’intero anno, in Francia i gilet jaunes tornavano in piazza per protestare contro il governo e contro Micron.
Non è bastata la repressione poliziesca, anche a base di proiettili di gomma, non sono bastati gli arresti dei manifestanti e dei loro leader, la protesta non si è fermata neppure nei giorni di festa.
Una vergogna: oltre a non amare il bidet questi francesi non rispettano neppure le vacanze di Natale, lo shopping, l’Epifania.
Dove si andrà a finire di questo passo? Il povero Micron costretto a farsi consolare e rassicurare da madame, i ministri in fuga davanti a manifestanti mai così poco numerosi ma non per questo meno agguerriti.
Il governo dei rigoristi a casa d’altri era convinto di aver superato la crisi grazie al periodo natalizio e invece questi provocatori campagnini continuano a prendere d’assalto la capitale dei bobo, della gauche caviar.
Ora la banda Micron ha escogitato una manovra diversiva. Invece di limitarsi a scatenare polizia e gendarmi contro la popolazione riottosa delle province, ha organizzato le contromanifestazioni di coloro che, su ordine dell’Eliseo, sono entusiasti delle manovre decise dal governo con aumenti delle tasse a partire dalla benzina.
Gilet verts, verdi ma non in senso leghista. Verdi come ambientalisti che vivono in città e spiegano ai campagnini come si deve vivere in campagna. Verdi che, in un retaggio di servitù della gleba, vogliono impedire ai provinciali di muoversi poiché devono rimanere fermi sul terreno a loro destinato.
Perché mai affrontare viaggi in auto per andare a lavorare? A studiare? Perché mai andare a far la spesa nei grandi centri commerciali che hanno sostituito i negozi di paese?
Economia di sussistenza, attività locali sottopagate e imposte dai parigini. E senza rompere le scatole, senza arrivare a Parigi a protestare disturbando il passeggio dei radical chic con venature ambientaliste.
Non si sa ancora se si tratti degli immancabili utili idioti o se di provocatori prezzolati dal governo. Ma la strategia della tensione può iniziare anche così.