Micron si è rinchiuso nella pace famigliare, approfittando dei giorni di festa. Ma prima non aveva rinunciato a lanciare la sua ennesima provocazione contro l’Italia, ormai il suo bersaglio preferito.
E dal momento che Palermo ospiterà tra una decina di giorni il vertice sulla Libia, ospitando non solo i due principali rivali ma anche i rappresentanti dei principali Paesi mondiali, Micron ha invitato pochi giorni prima i rappresentanti delle milizie di Misurata, in pratica gli esponenti del terrorismo che ha sterminato decine di francesi.
Lo scrive Andrea Marcigliano, sul Nodo di Gordio.
E la notizia pone un problema più generale: com’è possibile costruire una vera unione europea quando il presidente di una delle nazioni più importanti si comporta in questo modo, ostacola per pura stupida invidia e per interessi commerciali ogni iniziativa di pace?
Nei mesi scorsi Adriano Segatori, uno dei più noti psichiatri italiani, su Electomag aveva descritto i problemi mentali e di personalità che caratterizzano Micron.
Peccato che questi problemi non rimangano circoscritti al suo ambito personale e famigliare ma si trasformino in un dramma per migliaia di persone che perderanno la vita perché Micron sosterrà nuove guerre civili pur di non perdere il suo ruolo in Libia.
Non è solo una questione economica, di tutela degli interessi della Total e degli altri imprenditori francesi che vogliono commesse in Libia.
È soprattutto un tentativo per marcare il territorio, per riaffermare il suo ruolo, la sua importanza mondiale.
La sua, non quella della Francia.
A Micron non interessa se il suo atteggiamento da ragazzino invidioso mette a rischio la sopravvivenza dell’Unione europea. A fronte della crisi di Angela Merkel si illude di poter rappresentare l’uomo forte dell’Europa.
Peccato che sia riuscito solo a conquistare le terze file del Pd, davvero un po’ poco per diventare un leader.
Si sente Napoleone e non vale le stringhe di Coluche, si immagina Giovanna d’Arco ed assomiglia a Carlo VIII.
Problemi suoi e della Francia? Purtroppo anche problemi libici, italiani e di tutta l’Europa.