Sport..sport..Una parola strana che il governo degli Incapaci sta facendo uscire dal vocabolario. Anche la notizia sui rischi di esclusione dell’Italia dalle Olimpiadi diventa una “non notizia” poiché le attività sportive sono diventate qualcosa di misterioso, anzi di criminale per le spie da balcone. “Ma come, signora mia? C’è il rischio contagio e questi incoscienti vorrebbero fare sport? Una vergogna! Stiano a casa!”.
Così Spadafora e banda al completo hanno chiuso le palestre, hanno cancellato lo sci, hanno vietato gli sport amatoriali, hanno messo al bando le partitelle tra ragazzi. Esiste solo il calcio in tv, un business più che uno sport.

I ragazzini che, un tempo, giocavano a calcio per strada, all’oratorio, nei campi delle periferie, si immedesimavano nei calciatori famosi, nelle squadre del cuore. Ora, spaparanzati sul divano con pop corn e patatine, osservano le partite di calcio sempre più distaccati, si alzano a metà primo tempo e vanno a chattare con gli amici, unica socialità concessa dai dittatorelli dello Stato Libero di Bananas che assomigliano sempre di più ai politici descritti da Catenacci ad Alto Gradimento.
Ma se cresce l’indifferenza per il calcio onnipresente in tv, va ancora peggio per le altre discipline sportive. Sempre più lontane dalla pratica individuale, dalla realtà quotidiana. Come ci si può immedesimare nei campioni dello sci se i ministri odiano la montagna ed impediscono le discese? Come si possono imitare i campioni del basket, della pallavolo, della scherma, del nuoto, quando gli Incapaci hanno vietato ogni attività che favorisca la salute, il benessere fisico, lo sviluppo psicologico? Meglio non parlare degli aspetti ludici. Parola sconosciuta, troppo difficile per il livello medio governativo. E chi ne ha sentito parlare la riferisce esclusivamente alle ludopatie legate al gioco d’azzardo.

Forse sarebbe davvero giusto escludere l’Italia dalle Olimpiadi. Ma non per i pasticci tra Coni e governo. Bisogna escluderla perché questo governo odia lo sport e gli sportivi. Ed è sufficiente osservare i ministri per rendersene conto.