“I media impediscono un’analisi corretta della situazione in Ucraina perché chiedono un’adesione religiosa al loro verbo”. L’ambasciatore Carlo Marsili illustra perfettamente la realtà della disinformazione italiana. E lo fa nel corso del convegno online organizzato dal think tank di geopolitica Il Nodo di Gordio e condotto dal presidente Daniele Lazzeri. Che ha scelto di riunire una serie di esperti per provare a spiegare ciò che sta realmente succedendo tra Mosca e Kiev. Smentendo una serie di luoghi comuni e menzogne divulgate come fossero verità assolute.
“È una guerra non solo di missili e bombe – aggiunge il generale Marco Bertolini – ma di informazione e disinformazione. I media italiani hanno deciso di fornire solo la versione dell’Ucraina mentre i comunicati russi vengono censurati o tacciati di mendacio”. Con il risultato di non sapere cosa succede davvero sul terreno. E neppure sul mare, come sottolinea l’ammiraglio Andrea Liorsi. “La Marina ucraina è quasi inesistente ma potrebbe essere vero che ha colpito una nave russa con un missile da terra”. Probabilmente un missile sovietico, per ironia della sorte. Mentre sulle mine poste dagli ucraini sono saltate due navi mercantili di altri Paesi.
Quanto alle presunte difficoltà incontrate dall’esercito russo, il generale le esclude. Il territorio è enorme e l’esercito ucraino è a immagine di quello russo. Ma le truppe di Mosca avanzano come previsto.
Quanto alle reazioni dell’Unione europea, l’europarlamanterare Pietro Fiocchi definisce come “atteggiamento stupido” il comportamento di Ursula von der Leyen che, senza consultare nessuno, ha insistito per l’ingresso dell’Ucraina nell’Ue e nella Nato. “L’Unione europea è molto divisa al suo interno. Ogni Paese procede secondo i propri interessi. E, nel complesso, l’Europa sarà la preda economica del prossimo ventennio”. Si vedrà se il cacciatore sarà americano o cinese. E si vedrà se gli ex patrioti e neo atlantisti tollereranno i giudizi di Fiocchi.
L’Italia, con i suoi ritardi cronici in ambito energetico, della ricerca e dell’innovazione, potrebbe pagare più degli altri le sanzioni imposte alla Russia per compiacere il padrone di Washington. Mentre l’Italia sequestrava yacht e ville degli oligarchi russi, la Turchia decideva di non applicare le sanzioni anche per evitare di rinunciare ai cospicui introiti garantiti dai turisti russi. Oltre che per garantirsi il flusso del gas.
L’Italia del politicamente corretto, invece, sceglie la linea dura per colpire chi è intervenuto contro un Paese sovrano. La stessa Italia che – ricorda Bertolini – era intervenuta in Serbia contro un Paese sovrano..