Museo Barberini. Potsdam. Un gruppo di ultras ambientalisti, che si fa chiamare Last Generation attacca un capolavoro di Monet. Il pagliaio. Lo imbratta con lancio di purè. Poi, i giovani ardimentosi posano, sorridenti, per la foto ricordo. Davanti alla tela imbrattata.
Non è la prima impresa di questo tipo. Era già toccata a un van Gogh, in quel di Londra. Unica differenza, l’uso di passata di pomodoro. Forse, uno di loro aveva origini partenopee…
Ovvia, e scontata, deprecazione universale dell'”insano gesto”. Che, a seconda dei punti di vista, potrebbe venire considerato mero vandalismo o ennesima espressione della cosiddetta “cancel culture”.
Però sbagliando.
Perché dietro a tali attentati “gastronomici” alle opere d’arte, mi sembra trasparire qualcosa di più radicale, e pericoloso. Questi ragazzi, emeriti imbecilli, non si scagliano contro, che so, la statua di Colombo in nome dell’anti-imperialismo. Non vogliono sostituire lo studio di Bach nei conservatori con quello di un suonatore africano di bongo. Insomma, non hanno in odio precisi simboli della cultura (cosiddetta) occidentale. Attaccano e danneggiano opere d’arte senza discrimine alcuno. In nome della difesa dell’ambiente.
Dì quale ambiente però? E che danno hanno causato alla natura un Campo di papaveri o un Pagliaio, dipinti da due dei massimi geni artistici dell’età contemporanea?
Che c’entrano Van Gogh e Monet con i deliri ambientalisti di Greta e dei suoi gretini, sponsorizzati da quel noto filantropo di George Soros?
Niente. Assolutamente niente. Se non per una cosa. Sono espressione, tra le più alte, della creatività dell’uomo.
Ed è proprio questa che quei ragazzotti, dal sorriso ebete, hanno evidentemente in odio.
Si fanno chiamare “L’ultima generazione”…ma ultima di che?
Si potrebbero fare tante ipotesi. La più probabile, però, è che il riferimento – conscio o inconscio – sia all’ultima generazione dell’uomo. A quella che ha, diciamo così, la missione di distruggere tutto ciò che l’essere umano è stato, e diventato, nei millenni. Arte, poesia, Bellezza, scienza, técnica…ed anche legami sociali, affettivi, familiari….in poche parole, umani.
Tutto questo è il portato di una ideologia strisciante, sottile e pervasiva, che circola da un paio di decenni. La concezione di un ambientalismo senza l’uomo. Visto come parassita. Inutile e dannoso. Un’idea della Natura di cui l’uomo non è parte.
Concezione di fondo nichilistica, certo. E, soprattutto di un nichilismo stupido, e stupidamente suicida. Nella quale possono ritrovarsi solo dei beoti con un livello mentale, e soprattutto di coscienza, inferiore a quello di un lombrico. E chiedo scusa al lombrico.
Tuttavia è una concezione che sta prendendo sempre più piede. Si va diffondendo, spinta dai grandi Media, che creano nuovi, improbabili, ridicoli miti per i giovani. Greta Thunberg ne è solo l’esempio più eclatante. E reclamizzato.
Tuttavia se i seguaci di questa visione sono una massa di decerebrati, con comportamenti sempre più simili a quelli dei lemming, viene da chiedersi come mai trovino tanto spazio mediatico. E invece di venire rinchiusi in una casa di cura per malattie mentali, vengano accolti e coccolati in tutte le sedi. Politiche e culturali.
Insomma, la domanda è sempre la stessa. Quella che noi vecchi cinici realisti – irrimediabilmente rovinati da Machiavelli – ci poniamo di fronte ad ogni nuova moda culturale montante. Cui prodest?
Chi ci guadagna, e qual è lo scopo, recondito, di tutto questo?
Non ho una risposta sicura. E univoca.
Però, pur essendo uno scettico, mi viene in mente…la Bibbia. E, se è per questo, anche il Corano, e tante tradizioni teologiche e religiose, pur tra loro remote.
Dio (o gli Dei scegliete voi) avrebbe dato all’uomo il governo della Natura. Con l’obbligo, certo, di rispettarla. Ma anche con il potere di…plasmarla.
Al Diavolo, Lucifero, Satana, Iblis ( anche qui, fate voi..) questo ha sempre dato fastidio…
Basta così. Non sono un profeta. Né un apocalittico.
Però… pensateci. Quando qualcuno, nel prossimo futuro, tirerà uova contro gli affreschi della Sistina, o risotto di zucca sul sorriso della Gioconda…pensateci…