Un ministero del Mare affidato a Nello Musumeci per risarcirlo del siluramento come presidente della Sicilia. Nulla di strano, in Italia (isole comprese) funziona così. Però il nuovo governo nato al circolo della Garbatella ha dimenticato le montagne. Che non sono soltanto le Alpi, nelle regioni del Nord. Ma anche gli Appennini che dal Nord originano ma che percorrono l’intera penisola mentre altre montagne caratterizzano Sicilia e Sardegna.
Però nel nuovo esecutivo la tutela della montagna non è prevista. E neppure nei governi precedenti. A meno di non considerare come forma di attenzione alle Terre Alte il ministero all’Ambiente. Certo, Gilberto Pichetto è un biellese, dunque un uomo abituato alle montagne che circondano il suo territorio. Ma una cosa è l’attenzione all’ambiente, tutt’altra cosa è l’attenzione agli uomini ed alle donne che abitano la montagna, che la tutelano con la loro presenza ed il loro lavoro.

“Le politiche montane – scrive Mariano Allocco, montanaro occitano della Val Maira – hanno al loro centro l’ambiente. Bisogna ricondurre la centralità sull’uomo che l’ambiente vive, questo era l’obiettivo della legge Carlotto e, per questo, è per buona parte inapplicata”. Una legge che esiste da tempo (1994) e, dunque, la nuova maggioranza non dovrebbe neppure affaticarsi per inventare qualcosa di nuovo.
Per Allocco “ogni campanile, ogni borgo è un pezzo della nostra identità da difendere”. E serve l’attenzione dello stato “per favorire la residenzialità e combattere lo spopolamento”. Ennesima illusione di chi vive sulle Terre Alte? Forse no, questa volta. Allocco ha già parlato con la parlamentare cuneese Monica Ciaburro ed ha ottenuto l’assicurazione che, questa volta, si è pronti a passare ai fatti.