La morte a 91 anni di Ennio Morricone, il geniale compositore che ci ha emozionato con le sue colonne sonore per il cinema, rappresenta la fine di una musica incisiva e raffinata. Nato a Roma il 10 novembre 1928, Morricone si era diplomato al Conservatorio di Santa Cecilia in tromba, composizione, strumentazione, direzione di banda e musica corale.
Maestro d’orchestra, componente del gruppo sperimentale Nuova Consonanza dal 1964 (che ricorda il suo impegno: “fino agli ultimi giorni di vita sempre generosamente disponibile ad essere coinvolto in battaglie e iniziative a sostegno delle istanze della nuova musica”), debuttò nel cinema con il film di Luciano Salce Il federale (1961), mentre stava per imporsi come arrangiatore delle più famose canzoni italiane dei primi anni 60 ( suoi gli arrangiamenti di tutti i successi di Gianni Morandi o quello del tormentone di Mina “Se telefonando”). Ma la vera notorietà arrivò con le imprese dei pistoleri di Sergio Leone e Duccio Tessari. Innovativi nella sue composizioni sono l’uso della voce umana e i suoni della natura oltre che di strumenti musicali che non venivano mai utilizzati per le colonne sonore. Nonostante nella sua musica abbia dovuto conciliare spesso le aspettative di pubblico e registi, Morricone si riteneva comunque un’artista libero di dare libero sfogo alla sua creatività.
Una svolta decisiva alla sua carriera è data dall’incontro con Quentin Tarantino, suo più grande sostenitore a Hollywood, la musica per The hateful Eight, colonna sonora che gli fece conquistare il Golden Globe e l’Oscar nel 2016, nove anni dopo quello alla carriera proprio a dimostrazione del suo grande valore di compositore. Morricone ha vinto anche tre Grammy Award, tre Golden Globe, sei Bafta, dieci David di Donatello, undici Nastri d’argento, due European Film Awards, un Leone d’Oro alla carriera e un Polar Music Prize e ha venduto inoltre più di 70 milioni di dischi; tra colonne sonore per il cinema e opere ha composto per più di 500 titoli. Ha continuato a scrivere per il cinema e a dirigere fino a poco tempo fa.
La sua lunghissima carriera è segnata dal sodalizio con Sergio Leone e Giuseppe Tornatore, insieme intuirono il ruolo fondamentale della musica nel linguaggio cinematografico. Il suo Oscar alla carriera nel 2007 è un omaggio che va dalla musica pop (Sapore di sale, Se telefonando…) al cinema, da Cinecittà allo star sistem di Hollywood. Autore indiscusso delle più belle colonne sonore per il cinema italiano e mondiale: Per un pugno di dollari, Mission, C’era una volta in America, Nuovo Cinema Paradiso.
Sono tanti i messaggi di cordoglio della politica: oltre al commento su Twitter del presidente del Consiglio Giuseppe Conte: “Ricorderemo sempre, con infinita riconoscenza, il genio artistico del Maestro #EnnioMorricone. Ci ha fatto sognare, emozionare, riflettere, scrivendo note memorabili che rimarranno indelebili nella storia della musica e del cinema”.
“Oggi Ennio non c’è più. E tutti noi siamo orfani di un sublime compositore conosciuto in tutto il mondo” scrive Carlo Verdone su Facebook. “Morricone sarà immortale per il suo talento inarrivabile che lo portava a esaltare qualsiasi film. Gli vorrò sempre bene, ricordandolo per aver dato grazia e poesia ai miei primi due film”.
La musica di Morricone ha avuto la capacità di creare un mondo migliore perché lo circondava di bellezza. Una melodia capace di elevare le nostre anime verso il sublime.
L’ultimo colpo di genio di Ennio Morricone non è una musica da film, una canzone o un’opera ma il necrologio scritto di suo pugno. Il compositore entrato nella storia del cinema e della cultura popolare per i suoi innumerevoli successi ha voluto dare l’annuncio della sua scomparsa in prima persona. Segue il testo inviato dal maestro a Giorgio Assumma, avvocato e amico del compositore.
“ENNIO MORRICONE è morto. Lo annuncio così a tutti gli amici che mi sono stati sempre vicino e anche a quelli un po’ lontani che saluto con grande affetto. Impossibile nominarli tutti. Ma un ricordo particolare è per Peppuccio e Roberta, amici fraterni molto presenti in questi ultimi anni della nostra vita. C’è una sola ragione che mi spinge a salutare tutti così e ad avere un funerale in forma privata: non voglio disturbare. Saluto con tanto affetto Ines, Laura, Sara, Enzo e Norbert, per aver condiviso con me e la mia famiglia gran parte della mia vita. Voglio ricordare con amore le mie sorelle Adriana, Maria, Franca e i loro cari e far sapere loro quanto gli ho voluto bene. Un saluto pieno, intenso e profondo ai miei figli Marco, Alessandra, Andrea, Giovanni, mia nuora Monica, e ai miei nipoti Francesca , Valentina, Francesco e Luca. Spero che comprendano quanto li ho amati. Per ultima Maria (ma non ultima) . A lei rinnovo l’amore straordinario che ci ha tenuto insieme e che mi dispiace abbandonare. A Lei il più doloroso addio”, scrive Morricone dedicando le ultime righe alla moglie Maria Trava. Un necrologio dedicato agli affetti più prossimi e più cari.
Il mondo ha perso un musicista colto e raffinato capace di mettere in musica le sequenze più belle del cinema mondiale e dei migliori registi internazionali.