Ruth Bader Ginsburg è morta a 87 anni, in seguito a complicazioni per un tumore al pancreas. Nominata da Bill Clinton, era alla Corte Suprema dal 1993 ed è stata per decenni icona dei liberal e paladina dei diritti delle donne. Giudice della Corte Suprema Usa, fu la seconda donna della storia americana a sedere nel massimo organo giudiziario. La sua morte è avvenuta in piena campagna elettorale e apre una nuova sfida politica prima delle elezioni presidenziali.
Non a caso Ruth Bader Ginsburg aveva puntualizzato: “Il mio successore dovrà essere scelto dopo le elezioni. Spero di non essere sostituita fino a che un nuovo presidente si sarà insediato“. Inevitabilmente si apre la partita per la successione, con Donald Trump che con ogni probabilità proverà a mettere uno dei suoi rappresentanti alla Corte Suprema prima delle prossime elezioni presidenziali. Appare lecito il timore dei Dem che Trump possa rafforzare la maggioranza conservatrice nell’Alta Corte. “Il mio più fervente desiderio è di non venire sostituita fino a quando non si sarà insediato il nuovo presidente”. Sono le ultime volontà, affidate alla nipote Clara Spera. Ma, secondo fonti citate dall’emittente Abc, il presidente Donald Trump potrebbe presentare una nomina per sostituirla già nei prossimi giorni e il Senato è pronto a votarla. I democratici sono insorti chiedendo che la Ginsburg venga sostituita solo dopo le elezioni presidenziali. I repubblicani controllano il Senato con 53 seggi su 100.
Donald Trump in piena propaganda elettorale ha sottolineato come la Ginsburg sia stata “una moglie amorosa per il suo defunto marito Martin ed una madre scrupolosa per i suoi due figli”. “Rinomata per la sua mente brillante e per i suoi potenti dissentire alla Corte Suprema, il giudice Ginsburg ha dimostrato come si possa opporsi senza essere sgradevoli nei confronti di colleghi o rispetto a diversi punti di vista. Le sue opinioni, comprese le ben note decisioni sull’uguaglianza legale per le donne e i disabili, hanno ispirato tutti gli americani e generazioni di grandi menti legali”. Sulla Casa Bianca bandiere a mezz’asta in suo omaggio. La Speaker della Camera, Nancy Pelosi commenta così la sua scomparsa: “Ogni donna e ogni ragazza, e dunque ogni famiglia in America ha beneficiato della sua brillantezza” la sua morte rappresenta “un’incalcolabile perdita per democrazia e per tutti coloro che hanno lottato e si sono sacrificati per un futuro migliore per i nostri figli”.
La Ginsburg può essere considerata una delle eroine contemporanee del movimento femminista. Una vita condotta all’insegna della lotta, una lotta per raggiungere traguardi formativi e professionali, ma soprattutto una lotta a difesa dei diritti del genere femminile. Si può affermare che se non fosse stato per il lavoro svolto da Ruth negli anni ’70 per modificare le leggi americane, non ci sarebbe l’attuale condizione giuridica delle donne. Ha difeso l’aborto, la gratuità della pillola. Non fu semplice per Ruth Bader Ginsburg intraprendere un percorso accademico e quindi lavorativo in un contesto con forti connotazioni maschiliste. Nacque il 15 Marzo 1933 a Brooklyn – New York – da genitori provenienti dall’Unione Sovietica. Termina gli studi universitari – laurea, con il massimo dei voti, in Giurisprudenza, ad Harvard ed è stata una delle poche donne a studiare legge negli anni ‘ 50 presso la prestigiosa università statunitense – non è riuscita a trovare un impiego perché donna. Ma non si è arresa. Con tenacia ha proseguito nella ricerca di un lavoro e ha ampliato i suoi interessi in ambito sociale.
Nel 1963 ha dato vita ad uno dei primi corsi universitari di giurisprudenza inerente agli studi di genere e all’equiparazione dei salari tra uomo e donna fino al riconoscimento dei diritti per gli uomini a una paternità tutelata.
Ruth Ginsburg ha subito discriminazioni e i preconcetti della società maschilista del tempo. Ha sempre reagito a tutto ciò per mezzo di un metodo: la forza del dialogo. Alla base vi è la regola che ogni persona ha diritto di essere libera e di raggiungere i propri obiettivi (nel rispetto delle leggi vigenti).
Ruth Ginsburg è stata in grado di usare le sue formidabili abilità legali “per lottare per la giustizia e per le donne, una lotta che ha continuato per cinquant’anni. L’impegno incessante di RGB è a favore non solo dell’uguaglianza di genere ma anche delle istituzioni democratiche che proteggono i diritti di tutti i cittadini”.
Fu negli anni ’70 che la sua lotta a difesa dei diritti delle donne divenne via via sempre più concreta ed efficace. Ebbe un ruolo fondamentale nella discussione di 300 casi di discriminazione di genere.
Il successore della Ginsburg alla Corte Suprema deve essere nominato dal nuovo presidente, dopo il voto del 3 novembre, ha detto lo sfidante di Donald Trump, il democratico Joe Biden, Dal 2016, il capo della Casa Bianca ha diffuso quattro liste con le potenziali nomine. Gli ultimi 20 nominativi sono stati divulgati lo scorso 9 settembre. Nell’ultimo elenco, come in quelli precedenti, figurano giudici federali, ex procuratori, senatori, alti funzionari della Casa Bianca e del dipartimento di Giustizia.
Non sarà semplice proseguire l’operato e i progetti della Ginsburg con la sua morte, la Corte conta due donne e sei uomini. In futuro ci saranno decisioni cruciali per i diritti civili, prima fra tutte la libertà di scelta delle donne in materia di maternità; numerosi Stati dell’Unione hanno già approvato leggi locali che vanno contro la famosa sentenza Roe vs Wade, una storica sentenza della Corte suprema degli Stati Uniti d’America del 1973 che rappresenta uno dei principali precedenti riguardo alla legislazione sull’aborto e che garantisce il diritto di aborto. Quando queste leggi saranno portate davanti alla Corte di Washington, la presenza di un giudice nominato da Trump o, eventualmente, da Joe Biden potrebbe fare sicuramente la differenza.