I Paesi dell Asean (Thailandia, Singapore, Indonesia, Filippine, Myanmar, Brunei, Cambogia, Vietnam, Laos e Bangladesh) rappresentano il 3,5% del PIL mondiale e quest’anno cresceranno del 5,2%. Ma per farlo hanno bisogno di energia. Meglio se a buon prezzo. Così, in un incontro con i rappresentanti della Russia che si è svolto nei giorni scorsi in Cambogia, è stato deciso che Mosca fornirà sempre più energia, soprattutto gas, ed a prezzi contenuti.
Ma la cooperazione verrà rafforzata anche nei settori dell’agricoltura e della pesca, in un’ottica di maggior sicurezza in ambito alimentare. È da notare che Singapore è schierato con il fronte atlantista per ciò che riguarda la guerra in Ucraina, ma si è lasciato le porte aperte per poter eventualmente approfittare dei prezzi convenienti del gas e del petrolio russo. Ed anche le Filippine, che pur concedono basi militari agli Usa, sono ben liete di accrescere la propria competitività grazie all’energia a basso costo fornita da Mosca.
E non solo. Perché il Cremlino sta cercando di saldare l’Asean con i Brics ed anche con l’Eaeu, l’unione economica euroasuatica di cui fanno parte Armenia, Bielorussia, Kazakhstan, Kirghizistan oltre alla Russia. Una prospettiva che, in questa fase, vede la contrarietà di Singapore. Mosca, nel frattempo, stringe accordi di libero scambio con il Vietnam e sta trattando con Cambogia, Indonesia e Thailandia.
Ma si sta muovendo anche Pechino che, la prossima settimana, accoglierà in Cina i presidenti di Kazakhstan, Kirghizistan, Turkmenistan e Tagikistan. Dunque Putin e Xi Jinping si muovono anche per proprio conto ma, insieme, tessono una rete sempre più fitta intorno ad un Occidente sempre più ottuso. Lo si è visto, in questi giorni, anche in relazione al caso siriano. La Lega Araba ha deciso di rammentare Damasco dopo quasi 12 anni. E subito Washington, che non è propriamente un Paese arabo, si è sentita in diritto di intervenire e di interferire, spiegando agli arabi cosa devono fare e non fare. Ordinando alla Lega di non riammettere la Siria. Peccato che nessuno dei Paesi interessati ascolti ancora la voce dell’ex padrone.
Ovviamente i maggiordomi europei non potevano essere da meno ed hanno minacciato di sanzionare alcune aziende cinesi mentre il circolo della Garbatella vuol essere in prima fila nel vietare l’ingresso in Italia a buona parte dei turisti russi. Tafazzi..