Ecco alcune curiosità su Napoleone Bonaparte, politico e generale francese, protagonista della Rivoluzione.

Un condottiero francesce, italiano d’origini
Napoleone Bonaparte fu un grande condottiero, ma non solo: fu anche al centro di alcuni stravaganti e bizzarri “falsi miti“. Le false leggende sulla sua persona – e la sua statura – hanno contribuito, in ogni caso, a renderlo un personaggio molto discusso tra storici e letterati. Scopriamo dunque alcune curiosità che riguardano il generale.
Napoleone nacque ad Ajaccio (Corsica) nel 1769, quarto di dodici fratelli. La madre, Maria Letizia Ramolino, era una nobildonna discendente da toscani che migrarono in Corsica. Il padre, Carlo Maria Buonaparte, era un avvocato affascinato dall’aristocrazia. Il cognome di Napoleone, infatti, fu riadattato dallo stesso condottiero in “Bonaparte” per renderlo più facilmente pronunciabile dai francesi.
Curiosità su Napoleone: la sua altezza
Come tutti sanno, il fatto che Napoleone non fosse particolarmente alto è dato per assodato. A quanto parte però, dei documenti del suo medico personale Jean-Nicolas Corvisart des Marets attesterebbero la statura del generale francese tra 1,67 e 1,69m; nulla di strano stando alla statura media dell’epoca: 1,64m per i francesi.
La comune concezione secondo cui Napoleone sarebbe stato basso, da dove deriva allora? Napoleone ottenne la nomina di comandante dell’Armata d’Italia ad appena 27 anni; dimostrando la sua bravura e tecnica in ambito militare, ottenne il nomignolo di “piccolo caporale” in relazione alla sua giovane età.
Il cavallo “bianco” di Napoleone
Uno dei quadri a cui più comunemente, nell’immaginario collettivo, Napoleone è associato è quello in cui il condottiero viene raffigurato in sella al suo cavallo bianco. Nell’opera, intitolata “Bonaparte valica le Alpi” il cavallo del condottiero è maestoso e di un bianco sgargiante ma, in realtà, il cavallo era più tendente al grigio.
Lo stallone grigio, dunque, il cui nome era Marengo (nome attribuitogli in ricordo della vittoriosa battaglia di Marengo durante la seconda campagna d’Italia) era un cavallo arabo dotato di forza e resistenza. Marengo accompagnò Napoleone nella maggioranza delle battaglie e, nonostante le ferite, riuscì a sopravvivere sino alla battaglia di Waterloo, in cui venne catturato.

Napoleone Bonaparte e la Gioconda
Molti ritengono che la Gioconda sia arrivata in Francia a seguito della prima Campagna d’Italia. Nel diario di viaggio del segretario del cardinale Luigi d’Aragona si fa però riferimento ad un incontro avvenuto proprio tra il cardinale – che all’epoca era in Francia – e Leonardo da Vinci; la data riportata è quella del 10 ottobre 1517. Secondo gli appunti nel diario, Leonardo portò con sé una serie di quadri tra cui la Gioconda. Nel 1518, il capolavoro leonardesco dunque entra a far parte della collezione artistica di Francesco I di Francia; da ciò è possibile desumere che la Gioconda si trovasse in Francia ben prima dell’inizio delle campagne napoleoniche.
Un generale, Storico ed innovatore
Durante le campagne napoleoniche si iniziò a sperimentare, grazie al pasticcere Nicolas François Appert, il cibo in scatola. Il francese brevettò un particolare metodo di cottura in vasetti che poi venivano chiusi ermeticamente. Per tale invenzione il pasticcere ricevette anche 12mila franchi in premio.
Ma le imprese napoleoniche non portarono alla luce solo il cibo in scatola: la conquista più importante che il condottiero fece a seguito della spedizione in Egitto fu di carattere scientifico. Un ufficiale francese, infatti, trovò la Stele di Rosetta, famosa tavola in granito che costituì un punto di svolta per la comprensione dei geroglifici e la storia dell’antico Egitto.
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