Ai campani, non è andata giù la presa di posizione del governatore De Luca, che ha annunciato che la Regione andrà in lockdown molto presto, a causa dell’aumento dei casi nel territorio. L’ultimo bollettino registra più di 2 mila positivi al Covid in sole 24 ore. Centinaia di persone sono scese in strada per protestare contro la chiusura di tutte le attività alle 23 imposta dalla Regione e l’annuncio del lockdown totale in regione da parte del presidente De Luca. Il flash mob era stato rilanciato dai social e così da ogni parte del centro di Napoli gruppi di ragazzi, e non solo, si sono messi in marcia verso largo San Giovanni Maggiore e l’università Orientale di Napoli.
Nonostante l’aumento dei contagi, si sono susseguite scene di guerriglia urbana a Napoli. Petardi, fumogeni, lanci di bottiglie di vetro ma anche cassonetti incendiati e atti vandalici contro auto parcheggiate. Un centinaio di persone hanno bloccato con auto e moto gli ingressi autostradali dell’A3 Napoli-Pompei-Salerno all’altezza di Portici.
In città sono scattate in maniera spontanea alcune iniziative di protesta dei ristoratori sul lungomare ma anche nel centro storico, con un flashmob davanti all’Università L’Orientale. Il questore di Napoli, Alessandro Giuliano afferma “Abbiamo assistito a veri e propri comportamenti criminali verso le forze dell’ordine. Nessuna condizione di disagio, per quanto umanamente comprensibile, puo’ in alcun modo giustificare la violenza”.
Intanto è emersa l’ipotesi della Procura di Napoli che dietro le rivolte contro il lockdown ad Arzano possa esserci la mano della camorra. Già dal lockdown del marzo scorso, le forze dell’ordine avevano acceso i riflettori sugli effetti che le restrizioni avrebbero potuto portare come l’infiltrazione delle organizzazioni criminali nelle attività di imprenditori in difficoltà. Gli occhi dei camorristi puntati sui fondi europei destinati alla Campania del Recovery fund. Fondi europei, destinati soprattutto al sistema sanitario messo a dura prova in questi mesi.
De Luca così, dopo l’annuncio di un imminente lockdown in Campania, in seguito alle proteste è stato costretto a rassicurare la popolazione che saranno messe in atto un piano di misure socio-economiche per aiutare le categorie più colpite. Un piano di aiuto socio-economici di un miliardo e 700 milioni di euro durante la prima ondata.
Il governatore ha chiesto formalmente al Governo che si apra in sede di conferenza Stato-Regioni una discussione concludente e rapida sulle misure economiche di sostegno alle categorie che saranno colpite. “Decidere sulla cassa integrazione integrata, sul blocco degli affitti in caso di chiusura, riduzione del 50% dei fitti a fine pandemia. Gruppi di commercianti hanno chiesto, in modo corretto, una mano: ovvero la sospensione della tassazione di contributi e iva, la sospensione dei pagamenti delle utenze e così via. Da oggi in poi il ragionamento da fare è questo: qual è il piano socio-economico che nel giro di due settimane mettiamo in piedi utilizzando i miliardi di euro di fondi europei che ci vengono messi a disposizione”.
De Luca chiede anche l’allargamento dei congedi parentali per i genitori di minori e misure di sostegno alle strutture sanitarie private in caso di emergenza posti letto.
La Regione invierà a breve una lettera alle associazioni di categoria e alle stesse Camere di Commercio che potranno far pervenire le proprie proposte da sottoporre al Governo.
Quella che doveva essere la prima notte di coprifuoco in Campania si è trasformata in un lungo scontro tra manifestanti e forze dell’ordine con l’ombra inquietante della mala vita organizzata come regia.