Ho avuto in questi giorni l’onore e il piacere di intervistare uno degli artisti emergenti più interessanti, e al tempo stesso controversi, del panorama artistico nazionale ed internazionale: Nazareno Biondo.
La perfezione delle linee delle sue sculture e la delicatezza delle incisioni si scontrano come onde tempestose contro il messaggio e le emozioni che esse trasudano. Le opere di Nazareno Biondo generano due contrastanti sentimenti: tormento e libertà. Impossibile non “perdersi” nelle opere di Nazareno, così come non è possibile rimanere inermi, insensibili, aridi di fronte ai messaggi celati dietro il marmo ovvero agli altri materiali da lui utilizzati.
Arte che chiama il Sè superiore del fruitore dell’opera, al quale si richiede, senza imporlo, una profonda e a volte dolorosa introspezione.
Il buio come la luce possono fare paura ma sono necessari a comprendere sè stessi, il mondo e l’ignoto.
Le sculture di Nazareno suggestionano lo spettatore ad intraprendere un viaggio “libero” alla scoperta di ciò che esiste ma che non è ancora conosciuto.
Di seguito Vi riporto alcuni passaggi dell’incredibile confronto con l’artista e uomo Nazareno Biondo.
B. Come fai vedere arte in un blocco di marmo?
N.B. Di solito è il blocco che incontra me dopo aver visualizzato la futura opera in sogno.
B. La Tua arte è caratterizzata principalmente da due colori dominanti e contrastanti: il bianco e il nero. C’è una ragione?
N.B. Non ho piena percezione del messaggio che sto trasmettendo, piuttosto mi sembra di documentare e rappresentare il nostro tempo attraverso soggetti di uso comune, protagonisti di storie che mi hanno colpito o scioccato. Spesso il messaggio di fondo può essere interpretato in diversi modi a seconda della percezione del fruitore.
B. Quali sono i Tuoi riferimenti artistici?
N.B. L’arte ed i grandi maestri del passato mi hanno affascinato fin da bambino, ma ho sempre cercato di non farmi influenzare troppo. L’artista che mi ha inspirato di più è il mio nonno, rimasto volontariamente fuori dal mercato dell’arte perché non era interessato al denaro. Era riuscito a creare un suo mondo immerso nella natura che ci ha sempre sfamato. Una persona che ha avuto grandi valori e che era in grado di materializzare qualunque cosa in qualsiasi materiale.
B. Come definiresti in una parola la tua arte?
N.B. Inaccettabile.
B. Nella tua arte c’è un connubio molto forte fra l’oggetto di scarto e il rifiuto? Perché?
N.B. Sicuramente la scelta dei soggetti fa sempre molto riflettere, a primo impatto può risultare ironica, ma forse questa volontà di mostrare un determinato tipo di soggetti è spinta dal voler esorcizzare qualcosa e vedere dei cambiamenti. Intanto sto documentando attraverso un materiale che resterà nel tempo.
I soggetti che scelgo sono immagini che mi hanno scioccato o colpito in modo indelebile nel bene e nel male. Dai grandi blocchi rappresento l’uomo attraverso gli oggetti che usa e consuma, mentre dagli scarti dei grandi blocchi crea mazzette, lingotti, insomma oggetti di valore che destabilizzano la percezione. Nella scultura ciò che si toglie ha più valore di ciò che resta.
B. Quale sentimento provi quando crei? Quando “togli” dal blocco di marmo e quindi imponi forma alla materia?
N.B. Come in stato meditativo, lo spirito si eleva e quasi non mi rendo conto di ciò che sto facendo, ogni tanto mi stupisco ancora di come il mio pensiero diventi materia.
B. Cosa pensi del “sistema” dell’arte contemporanea?
N.B. No comment, avrei troppe storie, che senza giudizi, parlano da sole al riguardo.
B. La tua arte, le tue creazioni oscillano e odorano di spirito, magia, esoterismo, religione, bene e male? E’ una percezione personale o realtà?
N.B. Di sicuro mi sento magico, sono in grado di materializzare il mio pensiero sempre.
Sento entrambe le forze in maniera nitida, mi accettano e mi sento quasi in grado di metterle in pace ed armonia. Credo che sia uno dei segreti del risultato del mio operato su questo pianeta. L’arte è un ottimo metodo per incalanare le energie buone e cattive in un’opera, qualunque essa sia, nel mio caso nelle sculture.
B. il tuo mestiere ti rende felice o ti tormenta?
N.B. Il mio essere in continuo conflitto mi fornisce forza, trasformando i tormenti in felicità generatrice di grandi opportunità.
B. Ci puoi parlare dei Tuoi progetti futuri?
N.B. Voglio nascondere sculture in marmo di Carrara realizzate da me in persona, perciò già autentiche, in punti energetici del pianeta. Prima di ciò scannerizzare l’opera e trasformarla in un file autentico NFT. All’interno del file, oltre che trovare l’oggetto in versione 3D per il metaverso, si troveranno anche le coordinate per cominciare una caccia al tesoro nella realtà e recuperare l’opera se si desidera.