Cari lettori,
come ricorderete Nazareno è stato il primo artista che mi ha rilasciato un’intervista mesi fa, ed oggi più che mai torna a far parlare di sè con la sua nuova opera intitolata: “NON ESPLODE”.
Si tratta di una struttura di marmo, materiale a cui lo scultore è particolarmente affezionato, composta da sette candelotti legati insieme con tanto di miccia e timer tipico degli ordigni esplosivi, ma che in questo caso non esploderà, perché come inciso sul marmo di carrara: “Ceci n’est pas une Bombe”.
Nazareno è famoso per mettere le sue installazioni en plain air, così come quando portò lungo le rive del Po la sua 500 “Old Lady”.
Anche questa volta lo scultore torinese prende tutti in contropiede e inaugura la settimana dell’arte collocando la sua opera sulla scalinata di uno dei simboli della città sabauda ossia la chiesa della Gran Madre di Dio.
Alle ore 18.00 del 31 Ottobre Nazareno si è recato presso la Chiesa per installare la sua opera ma ha trovato la disapprovazione del prete, che, in perfetta buona fede credendo che si trattasse di un oggetto pericoloso, l’ha accidentalmente danneggiata. Ovviamente dopo le dovute spiegazioni il prelato si è scusato con Nazareno e ha concesso che l’opera rimanesse in esposizione sulla maestosa scalinata, certo dopo le necessarie opere di ripristino.
NON ESPLODE in verità non si limita a rappresentare un ordigno esplosivo bensì è uno degli elementi che andranno a comporre l’opera totale.
La bomba, infatti, si connette ad un altro elemento scultorio, attualmente ancora custodito presso il suo laboratorio, ossia un sigillo protettivo dell’animo umano realizzato sempre in marmo di carrara su cui vengono rappresentati simbolicamente i sette arcangeli.
Sculture differenti ma strettamente interconnesse che ho avuto il piacere di visionare in anteprima.
Questo secondo elemento, inoltre, è capace, come un carattere mobile, di generare delle stampe e infatti proprio su tale scultura verranno prodotte centoundici stampe su puro cotone (edizione limitata e non più riproducibile), insomma una opera d’arte nell’opera d’arte!
L’ordigno di Nazareno non esplode nella realtà bensì nella realtà del metaverso; un modo che Nazareno utilizza per inaugurare il suo primo NFT.
Il messaggio urlato con forza dall’opera, intesa nella sua interezza, è quello di un richiamo alla cura del pianeta, un luogo meraviglioso che però viene trascurato e ignorato da coloro che lo abitano. Il mondo abbandonato dall’uomo sta velocemente esplodendo e l’artista vuole richiamare l’attenzione sul fatto che solo l’uomo stesso può e deve – sì, un vero e proprio dovere morale di riconoscenza – ritornare a prendersi cura del luogo che permette la vita. Un’opera che trasuda di bellezza e di bene, un invito a cacciare il disinteresse verso il pianeta e quindi un inno alla vita.
Lo scadere del timer, infatti, rappresenta un nuovo inizio in cui l’essere umano deve comunicare più concretamente con la natura e con l’ecosistema affinchè il Nostro Pianeta rinasca e soprattutto si ripulisca dalla negatività da cui è afflitto, soprattutto negli ultimi tempi.
Anche in questo caso l’opera di Nazareno suggestiona lo spettatore ad intraprendere un viaggio “libero” alla scoperta di ciò che esiste, ma che non è ancora conosciuto.
Anche per questa decima edizione della Torino Art Week Nazareno Biondo si conferma l’artista più chiacchierato, eclettico e geniale che la Nostra città è fiera di rappresentare.
L’arte contemporanea corre veloce sui social in questi giorni ma Nazareno ancora di più, e ha anticipato tutti.