C’è ancora in giro qualcuno che si sorprende del modo in cui i media si sono occupati della manifestazione che si è tenuta sabato scorso, 5 settembre, in piazza della Bocca della Verità a Roma?
Quella che veniva definita dagli organizzatori un raduno “No Mask – contro la dittatura sanitaria”, è stata frettolosamente ribattezzata da tutti “manifestazione negazionista”.
Non c’è stato un solo giornalista che abbia cercato di capire, magari intervistando uno degli organizzatori, per poi informare i lettori o gli ascoltatori dei telegiornali.
Tutti giù a inveire: giacchè – per parafrasare Culicchia – se sei negazionista, sei anche populista, sovranista e di conseguenza fascista.
Provate a fare un giro sulle pagine web. Troverete soltanto i commenti di coloro che alla manifestazione non ci sono andati e che, per questo motivo, non sanno neppure che cosa è stato detto.
Tra quelli che non c’erano perché sapevano già tutto spicca il presidente del consiglio che ha dato la stura all’accusa di “negazionismo”. “Noi vogliamo gestire una pandemia in corso – ha affermato Giuseppe Conte -. Oggi c’è una manifestazione a Roma di persone che pensano che non esiste”. E poi, intervistato da Padellaro alla festa del Fatto quotidiano, ha affermato che i morti di Covid sono stati 135mila. E mentre lo stesso Padellaro lo correggeva dicendogli che erano 35mila, lui insisteva con la sua gaffe. “Punto!”. Gli ha fatto eco Zingaretti, segretario PD, con il suo “Fermatevi negazionisti! La manifestazione è un errore”. Come se manifestare fosse una prerogativa della sinistra.
Prerogativa, per altro, piuttosto in declino, visto che la gente sono anni che diserta persino i convegni del PD, feste dell’Unità comprese. E poi Luigi Di Maio che, magari mentre stava prendendo un cappuccino in centro, ha dichiarato a un cronista di passaggio: “Rabbrividisco all’idea che in questo momento a Roma, c’è una manifestazione negazionista, stanno dicendo che il virus non esiste”. Come facesse a esserne così certo la dice lunga sul pressapochismo del ministro – si fa per dire – degli esteri italiano. A cui, con scarso senso dell’originalità, ha fatto eco il ministro della salute Speranza che ha sintetizzato con un “Rabbrividisco di fronte alla piazza dei negazionisti”.
Ma se solo si fossero presi la briga di capire si sarebbero imbattuti nelle affermazioni di uno dei promotori, vale a dire Pasquale Mario Bacco, medico legale e ricercatore, presente a Roma nella manifestazione, il quale ha affermato: “Non siamo negazionisti del virus, ma di come ce lo hanno raccontato. Le mascherine all’aperto non servono – sostiene Bacco, uno dei leader dell’associazione ‘L’Eretico’ – vanno usate solo se si entra in contatto con malati e anziani, che sono il target di questo virus”. E gli asintomatici? “Se sei asintomatico non sei malato, la carica virale è ridotta e non hai un’alta capacità infettante – sostiene Bacco -. Non possiamo vivere circondati dal plexiglass”. “Io sono uno degli 11 medici che hanno fatto le autopsie quando era vietato, e posso dirlo: il virus uccide se si è malati, molto anziani o non si viene curati in modo corretto. La manifestazione di oggi a Roma punta a fare chiarezza. Non neghiamo il virus, ma come viene raccontato”.
Solo opinioni? Può darsi. Ma se non si ascolta il punto di vista di chi non la pensa come te è difficile capire. E se non si capisce, ma si condanna a priori, forse hanno ragione quelli che credono che la dittatura sia qui ed ora.