Nel luglio di 50 anni fa l’uomo conquistava la Luna. Un evento straordinario per chi lo ha vissuto in diretta televisiva. Dal mito si passava alla cronaca.
E per ricordare l’evento, il 20 luglio nel Castello di Pergine Valsugana si svolgerà un convegno promosso dal think tank “Il Nodo di Gordio” in collaborazione con il Centro Studi “Vox Populi”. Il tutto nell’ambito dell’annuale workshop sulla politica internazionale organizzato dai due centri studi ed arrivato ormai alla sedicesima edizione.
E se dal 19 al 21 luglio i protagonisti del workshop saranno ambasciatori, politici, studiosi di affari internazionali, economisti, giornalisti e docenti universitari, il pomeriggio del 20 offrirà una pausa su questi temi per puntare invece sulle prospettive dell’esplorazione spaziale grazie agli interventi al quale parteciperanno qualificati di ricercatori scientifici, di esperti dell’osservazione astronomica e degli studi astrofisici.
“Grazie ai pluriennali rapporti di collaborazione con il Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR) di Roma, sono in corso – assicura Daniele Lazzeri, presidente del Nodo di Gordio – proficui contatti con l’Agenzia Spaziale Italiana (ASI), l’Istituto Nazionale di Astrofisica (INAF), Thales Alenia Space nella persona del Vice Presidente del Dominio Esplorazione e Scienza, Walter Cugno, la Fondazione Bruno Kessler (FBK) nella figura del Presidente, Francesco Profumo, che ha già cortesemente offerto una disponibilità di massima”.
A livello locale saranno coinvolte le scuole, i fotoamatori, il gruppo degli astrofili di Caldonazzo e verranno esposte opere artistiche legate al Cosmo, partendo dal “Ciclo dello spazio” di Othmar Winkler.
Alla sera la corte del Castello accoglierà teatranti e musicanti che ripercorreranno questo mezzo secolo attraverso canzoni e performance artistiche dedicate alla luna.
Grazie al sostegno dell’assessorato alla Cultura della Provincia di Trento, a partire dall’8 giugno si svolgeranno altre iniziative legate alla luna nei territori della Valle dei Mocheni, degli Altipiani della Vigolana e di Pinè e nell’Alta Valsugana.
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