Piero è un chirurgo estetico di successo, Elisabetta una conduttrice televisiva con un milione di follower su Istagram. Sono sposati da oltre vent’anni. Ma da quando il loro figlio primogenito è stato travolto e ucciso da un pirata della strada il loro rapporto e la loro famiglia stanno andando in frantumi.
Dopo la separazione, Sara, la più piccola dei loro quattro figli, insiste perché la famiglia si riunisca un’ultima volta a Cortina, la vigilia di Natale del 2022. Elisabetta ha invitato nella casa di famiglia un buon numero di personaggi importanti: il Presidente della Camera dei Deputati, il segretario del partito di centrodestra che ha vinto le elezioni, e che sembra intenzionato a proporle un dicastero nel futuro governo, un alto prelato, i familiari e gli amici più stretti. Ma nel pomeriggio che precede la cena Denis, il figlio più piccolo, ha un incidente sugli sci e viene ricoverato in gravissime condizioni nel nuovo ospedale della città, costruito in vista delle prossime Olimpiadi invernali.
È questo l’antefatto distopico e post pandemico da cui muove il nuovo libro di Angelo Mellone “Nelle Migliori Famiglie” (Mondadori, pp. 288, 18,00€).
Si tratta di un romanzo psicologico che scandaglia a fondo il rapporto sempre più difficile che travaglia le famiglie. Tutte le famiglie.
Non importa se Piero ed Elisabetta sono ricchi e professionalmente appagati. Non ci sono di mezzo tradimenti o incomprensioni. Sì, è vero, Piero è di sinistra con un’adolescenza trascorsa nel Movimento Studentesco, mentre Elisabetta è cresciuta nel Fronte della Gioventù della natia Lecce. Ma il problema è stato liquidato sin da quando si sono conosciuti: per loro gli “opposti estremismi” si sono trasformati nel gioco delle “opposte conoscenze”. I problemi sono più profondi e vengono sviscerati da Mellone con un’abilità inconsueta, che non impedisce al romanzo di essere appassionante, coinvolgente e non privo di colpi di scena.
Lo sguardo dell’autore si muove in diverse direzioni. Dalla coppia in crisi si sposta sui figli, sui parenti più stretti, sugli amici, sui conoscenti. Quel che ne scaturisce è un mosaico di sentimenti, punti di vista, vicende all’interno delle quali l’autore si muove con grande disinvoltura, fornendoci un quadro complesso così come possono essere complessi i rapporti umani anche, se non soprattutto, all’interno di una famiglia più o meno allargata.
Mellone, dopo le ottime prove di “Nessuna croce manca” e “Fino alla fine”, dimostra di essere un autore maturo, lontano anni luce dai birignao del politicamente corretto e dai luoghi comuni alla moda, pienamente in grado di manovrare la materia letteraria al pari dei grandi scrittori, nonché dotato di uno stile molto personale.
E in questo “Nelle migliori famiglie” ciascuno sarà in grado di ritrovare un po’ delle proprie esperienze e di confrontarsi con esse. D’altra parte tutti abbiamo fatto parte di una o più famiglie, no?