Che meraviglia! Nella nuova serie animata su Netflix, Kipo and the age of Wonderbeasts, nessuno dei tre protagonisti umani è un bianco. E Viviana Mazza, sul Corriere, esulta per questo inizio di un futuro fatto di inclusione. Così inclusivo da eliminare ogni spazio per i bianchi.
Se Mazza fosse afroamericana, fosse asiaticoamericana, il suo entusiasmo sarebbe persino comprensibile. Ma queste Boldrine di complemento, che sputano contro se stessi prima ancora che contro la propria civiltà, sono imbarazzanti.
E sino a quando sono le sardine a farlo, non ci si stupisce neppure. Il livello è quello che è, il ragazzo si impegna ma proprio non ci arriva. Hanno tolto le scuole differenziate ed i risultati si vedono. Ma quando è il primo quotidiano italiano a sparare a zero contro gli italiani, allora i motivi per preoccuparsi non mancano. Contro gli italiani e contro gli europei.
In realtà le vittime di questa nuova forma di razzismo non sono soltanto i bianchi del Vecchio Continente. Ai creatori delle nuove culture obbligatorie non piacciono neppure i latinos, nemmeno quando la componente di sangue spagnolo od italiano è praticamente inesistente. E, in realtà, non piacciono neppure gli asiatici. Perché, al di fuori degli Usa, sono estremamente restii a mescolarsi con altre razze. Tantomeno con gli africani.
Però le sardine di tutto il mondo non si azzardano a metter piede in Cina, in India, in Kazakistan, in Giappone per abbattere i monumenti considerati politicamente scorretti. Le guardie idiote della rivoluzione abbattono la statua di Gandhi, ma non lo fanno in India. Potrebbe provarci Mazza, per vedere l’effetto che fa. Insieme a qualche altro suo collega del Corriere, soddisfatto per la guerra a Shakespeare e a Dante.
In attesa che le guardie idiote chiedano di fermare i restauri di Notre Dame e la distruzione delle cattedrali gotiche, simbolo di un’Europa gloriosa e, dunque, da cancellare. Per la Cappella Sistina non ci sono problemi: monsu Bergoglio provvederà da solo a farla distruggere.