Ryanair non si è mai contraddistinta per una particolare attenzione nei confronti dei passeggeri dei suoi voli low-cost. Eppure è difficile dare torto ad Eddie Wilson, l’amministratore delegato della compagnia aerea, quando critica il colpo di genio delle autorità italiane che hanno vietato l’utilizzo delle cappelliere, dove sistemare il bagaglio a mano, sui voli italiani. Un branco di incompetenti, è il giudizio di Wilson.
E non c’entra nulla la paura, più o meno indotta, del Covid. Perché anche chi è terrorizzato dovrebbe essere in grado di capire che il provvedimento italiano non solo non evita i contatti, ma ne favorisce molti di più. Quali contatti, poi? Sugli aerei il distanziamento è stato eliminato. Dunque si viaggia per ore incollati ad uno sconosciuto ma i rischi, secondo i geniali sfornatori di provvedimenti idioti, ci sarebbero solo al momento di alzarsi per recuperare il bagaglio a mano.
E pazienza se il bagaglio a mano viene manipolato da più persone per essere collocato in stiva. Pazienza se i passeggeri dovranno affollarsi nelle aree per il ritiro bagagli. E pazienza se, in caso di smarrimento del bagaglio, il passeggero non avrà a disposizione neppure il minimo indispensabile per affrontare i primi giorni. Quel minimo indispensabile che riponeva proprio nel bagaglio a mano.
In fondo si tratta dell’emmesima dimostrazione di aver affidato le scelte, di qualsiasi tipo, a gente che non ha la più pallida idea di ciò di cui si occupa. Incompetenti turistici e sanitari, in questo caso.
D’altronde fa il paio con la genialata di lasciare nella buca delle lettere gli avvisi delle raccomandate, per evitare il rischio di contatto tra postino e destinatario. In questo modo il destinatario dovrà recarsi agli uffici postali dove i contatti si moltiplicano per 10, per 20. Siamo tornati alla dittatura degli Ucas, Ufficio complicazioni affari semplici. Non è proprio la semplificazione annunciata.