A Civitanova Marche un italiano, un criminale e pure imbecille, uccide un nigeriano. E subito si scatenano i chierici di regime con prime pagine sui loro sempre meno letti quotidiani, con lunghi servizi strappalacrime in tutti i tg. A Monteforte Irpino un nigeriano uccide a martellate un negoziante cinese, ferisce gravemente un cliente bulgaro ed aggredisce una giovane donna italiana con una bambina piccola. E subito la notizia svanisce dai tg e viene relegata in poche notizie di cronaca negli stessi giornali che dedicavano articoli e riflessioni per la vicenda di Civitanova.
Contro l’italiano omicida si pretendono dichiarazioni di fuoco da parte dei politici (tutti i politici) in campagna elettorale. Contro il nigeriano assassino si preferisce tacere. Nel primo caso sit in di protesta della comunità nigeriana, nel secondo episodio nessuna protesta e nessuna solidarietà alle comunità delle vittime.
È l’Italia dei due pesi e due misure. Dell’impunità per la criminalità importata che cresce nelle periferie senza contrasto e poi si espande ovunque mentre i politici locali invitano alla comprensione, all’integrazione. E chissenefrega delle famiglie di lavoratori che guadagnano in un mese ciò che i delinquenti incassano in una notte. Chissenefrega se chi deve andare a lavorare al mattino non può dormire di notte perché, sotto casa, fanno casino spacciatori, drogati, sfruttatori, prostitute, clienti.
Bisogna tollerare ed integrare. E non bisogna protestare se qualcuno, incidentalmente, muore o viene aggredito. È la bellezza della modernità, della globalizzazione. E poi, a Monteforte, è morto un cinese. Dunque un amico di Putin. Nessuna pietà, allora. E forse non sopravviverà neppure il bulgaro. Magari anche lui è amico di Putin. Tra qualche giorno l’assassino si trasformerà in eroe, premiato da Zelensky.
Alla peggio arriverà la solita giustificazione: era mentalmente disturbato, e la colpa era della mancata integrazione; dell’insufficienza del denaro regalato dallo Stato italiani; del razzismo di cinesi, bulgari ed italiani. Se gli avessero regalato una villa con piscina non si sarebbe innervosito.