Nisi caste saltem caute. Lady Garbatella ha già dimostrato scarsa attitudine nella comprensione delle massime latine – per lei è più chiaro “In God we trust” – però nella cerchia dei suoi collaboratori ci sarà qualcuno in grado di spiegarglielo meglio rispetto al “gutta cavat lapidem”. Perché Giorgia Meloni non può aggrapparsi al diritto alla riservatezza per le sue vicende private.
Poteva ben farlo Mitterand, che ha nascosto per anni una figlia segreta. Perché non l’ha nominata ministro, non le ha affidato la segreteria del partito socialista, non l’ha piazzata alla conduzione di un programma televisivo. Ed anche l’evanescente Hollande ha evitato di affidare ruoli di rilievo alle sue amanti. Persino nell’Italia del tengo famiglia Nilde Iotti ha raggiunto il vertice della sua carriera politica dopo la morte di Togliatti.

Dunque lady Garbatella dovrà imparare ad essere più cauta, d’ora in poi. Certo, non ha finora dimostrato la benché minima lungimiranza nella scelta del suo cerchio di famigli. Perché se uno i parenti se li ritrova, i collaboratori se li sceglie. Ed anche i compagni di vita. Certo, anche quello che per lei rappresenta il “male assoluto” sulla scia del suo mentore Gianfranco Fini, non aveva problemi ad ostentare le sue questioni amorose. Ma viene difficile immaginare il grezzo Gianbruno che si fa fucilare a Dongo insieme al presidente del consiglio.
A margine della vicenda, però, emerge un altro aspetto inquietante. Chi sta utilizzando Fabrizio Corona per attaccare i pilastri del vivere civile in Italia? No, non le istituzioni, che interessano solo i disinformatori. Ma il calcio. È possibile che, per arrivare ad un intervento della magistratura ordinaria e sportiva, si debbano aspettare le rivelazioni di Corona? Comprese quelle eventualmente false, considerando gli annunci di querele da parte di alcuni dei calciatori coinvolti. Ed ora sempre Corona svela il nome del presunto nuovo compagno di lady Garbatella. Prontamente smentito dall’interessato.
Fatti privati? Mica tanto. Perché un presidente del consiglio ha anche scorte, inviti pubblici, famigliari protetti. È pagata per un ruolo pubblico. Che prevede, tra l’altro, proprio il rispetto della massima latina: nisi caste saltem caute. E se non capisce, se lo faccia spiegare.